La relazione sulla salute degli italiani: in aumento ansia, malattie croniche e ricoveri inutili
Perché sono tanti gli anni di «disabilità» che ci attendono: 16 per gli uomini e 22 per le donne. Un dato su cui riflettere quando si parla di aumento dell’età pensionabile. Crescono le persone che vivono con patologie croniche. Mutamenti che richiederebbero meno ospedale e più assistenza domiciliare, che invece ancora latita. È un Paese che invecchia ma è tutto sommato in buona salute quello fotografato dalla Relazione sullo stato sanitario del Paese 2009-2011 presentata ieri dal ministro della salute, Renato Balduzzi. Siamo il terzo Paese più longevo d’Europa e dal 1980 abbiamo ridotto del 60% la mortalità per malattie cardiocircolatorie mentre il cancro fa meno paura, con decessi in calo del 20% dagli anni ‘90. Però siamo ancora troppo pigri e amanti delle sigarette che mietono tra le 70 e le 83 mila vittime l’anno. E poi c’è quel malessere dell’animo, segnalato dal boom del consumo di antidepressivi, raddoppiato in dieci anni secondo il Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco.
I record di longevità (76 anni per gli uomini, 84 per le donne) fanno dell’Italia un Paese sempre più vecchio, con un quinto della popolazione «over 65». E nel nostro Paese il suicidio è una delle più frequenti cause di morte, la quarta, tra i ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Secondo l’associazione dei medici internisti (Fadoi), sono 12 milioni gli italiani che convivono con più di una malattia cronica. «Ciò significa dover mettere in pratica una medicina cucita sul paziente, tenendo conto – spiega il presidente Carlo Nizzoli – di una varietà di aspetti, come i problemi abitativi, la solitudine e l’assistenza al paziente quando torna a casa». Bisogni complessi, ai quali dovrebbe dare risposta l’assistenza domiciliare integrata. Ossia portare in casa del paziente medico e infermiere, ma anche l’assistente che si occupi della spesa: cose che in Italia conosce solo il 4,1% degli anziani.
Ogni anno, dice il rapporto, sono ben 51 mila le «morti evitabili» dovute soprattutto alla scarsa prevenzione primaria, che è anche la causa principale dei 940 mila ricoveri prevenibili. Un fenomeno alimentato soprattutto dagli infortuni sul lavoro che abbondano anche tra le mura domestiche: tre milioni gli incidenti rilevati, vittime nel 70% dei casi le donne. Che in casa devono guardarsi anche dalla violenza fisica o sessuale di mariti e compagni subita da quasi sette milioni di loro. Fatto che purtroppo non risparmia nemmeno i minori.
fonte: lastampa.it –r.b/r.f
Segnalato da: informadisabile.it
16/12/2011