Usa/ Nyt: nuova definizione di autismo, a rischio l’assistenza

Usa/ Nyt: nuova definizione di autismo, a rischio l’assistenza

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Era già stata condannata nel 2009 per lo stesso reato. Assegnava indennità a raffica: 131 i beneficiari compresa la madre

PAVIA. Il suo computer all’Asl di Pavia, ufficio invalidità civile, era diventato una macchina da soldi: da lì passavano rimborsi a volontà per tutti. Per lei stessa, che risultava cieca pur vedendoci benissimo e quindi percepiva la relativa indennità dall’Inps (in totale ha incassato circa 5 mila euro), per sua madre, pure cieca fittizia, per il figlio e per altri 131 tra parenti, amici e conoscenti, affetti da patologie inesistenti o eredi di falsi invalidi deceduti che risultavano non aver riscosso mensilità già maturate.

L’Inps riceveva la documentazione telematica e, evidentemente senza fare troppi controlli, pagava con bonifici bancari o assegni circolari ai beneficiari fittizi, che poi secondo gli inquirenti giravano all’impiegata tra il 50% e il 70% delle somme riscosse. Una maxitruffa da un milione e 300 mila euro in sei anni che ieri mattina ha portato all’arresto di Guiduccia Massolini, 51 anni, residente a Torre d’Isola, elegante sobborgo alle porte di Pavia, dipendente dell’Asl con la qualifica di assistente amministrativo. È in carcere a Vigevano con l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps, in concorso naturalmente con i vari beneficiari dei 134 casi già accertati. E potrebbe non essere finita perché le indagini proseguono per valutare altri 400 casi individuati come sospetti e per capire anche se l’impiegata facesse tutto da sola.

Di sicuro, spiegano i carabinieri, la sua posizione glielo consentiva e ne aveva le capacità tecniche. Sapeva destreggiarsi come pochi nella giungla normativa che disciplina le procedure di concessione delle indennità per invalidità, cambiate tre volte negli ultimi dieci anni. Ma forse qualche mancato controllo c’è stato, visto tra l’altro che Guiduccia Massolini non era affatto un’insospettabile. Nel 2009 era stata già condannata per una truffa all’Inps, per un solo caso però: un’indennità erogata alla madre, falsa cieca. La vicenda risale a prima del 2001, quando l’impiegata era dipendente della Prefettura di Pavia. Poi tutta la gestione delle invalidità era passata alla competenza dell’Asl, insieme al relativo personale. Lì avrebbe avuto modo di perfezionare il suo sistema truffaldino e di attuarlo su larga scala.
di Claudio Bresciani

Fonte: La Stampa

16/01/2012