Naturalmente non ci si riferisce al tatuaggio della soubrette Belen Rodriguez né al "circo" suscitato nel Belpaese da quell’evento. La cosa è più seria. Si tratta di un cortometraggio di 22 minuti disponibile in rete e realizzato da Joshua and Rebekah Weigel.
Ha emozionato la rete. Non è un capolavoro, a mio parere, ma la dimostrazione che se si ha qualcosa da dire, e una narrazione adeguata, lo si può fare anche in "tempi ridotti" (ho ancora negli occhi l’esempio negativo, un film su temi simili pur con un soggetto eccezionale, "La venere nera"). Non anticiperò lo svolgimento. Il corto ha però il merito di mettere in luce come si passa dall’essere fenomeni da baraccone a persone insieme alle altre. In un mondo di diversi (e di reietti), ciascuno è diverso e ciascuno ha il suo numero, per ciò che sa fare, non è né più né meno degli altri personaggi del circo. Questo è il circo della farfalla, che di certo non si lascia sfuggire qualche passaggio retorico-consolante molto accattivante ("più grande è la lotta, più grandioso è il trionfo"), ma capace di uscire in un sol colpo dai vecchi fenomeni da esibire in quanto tali (privati della loro dignità) e dai nuovi fenomeni campioni della vita e dello sport che si emancipano entrando "nel fantastico mondo mediatico dei grandi". Il protagonista di questo film, resta lì, ad essere semplicemente se stesso.
Fonte: SuperAbile.it
18/03/2012