Montesilvano Guai a chi parcheggia nei posti per i disabili
Duemila multe e 1482 punti ritirati.
Sono i risultati della campagna contro i furbetti senza scrupoli intrapresa sei anni fa dal Comune di Montesilvano per debellare il vezzo, tutto da «Italietta», di parcheggiare nei posti riservati ai disabili, senza averne titolo.
Il progetto, denominato «Segnalaci un abuso», è nato a Montesilvano e successivamente è stato adottato anche da Chieti e L’Aquila.
Il progetto è partito un po’ in sordina, ma poi lentamente ha preso piede. Nel 2006 (anno di entrata in vigore del provvedimento) le multe elevate dalla polizia municipale del comune rivierasco sono state 143; nel 2007 sono salite a 230, ma dal 2008 c’è stato un incremento fino a raggiungere le 444 sanzioni. Nel 2009 gli agenti hanno rilevato 384 contravvenzioni, 376 nel 2010 con la decurtazione di 752 punti sulla patente; lo scorso anno invece le multe sono state 365 mentre i punti decurtati ammontano a 730. È l’articolo 188 del Codice della strada a prevedere una sanzione da 80 a 318 euro per chi, pur essendo perfettamente «abile», parcheggia negli spazi riservati a chi, non certo per sua scelta, è stato meno fortunato.
Il Codice della strada prevede anche la decurtazione di 2 punti dalla patente, fino alla rimozione del mezzo. «Sono felice che il nostro comune sia stato preso d’esempio da altri comuni», ha commentato Claudio Ferrante, responsabile dell’ufficio disabili, che da anni ha intrapreso una dura battaglia contro l’insensibilità dei cosidetti «normodotati» che se ne infischiano dei problemi con i quali si confronta chi, al contrario, ogni giorno deve affontare la sfida di raggiungere un luogo, andare in un ufficio, in carrozzella.
Un atteggiamento mentale che non ha bisogno di commenti ma di norme, perché dove non riesce ad arrivare l’empatia servono i codici. «Soprattutto – ha aggiunto Ferrante – sono soddisfatto per aver dato un contributo concreto al rispetto rigoroso del diritto alla mobilità.
Ricordo a tutti i cittadini che il parcheggio riservato è una necessità, non un privilegio. Mi appello al senso civico dei cittadini e al rispetto delle regole. Ricordo che occupare anche per un solo istante il parcheggio riservato agli invalidi significa escludere ogni possibilità che una persona con disabilità ha di vivere concretamente i propri diritti di cittadinanza».
Fonte: Il Tempo
10/04/2012