Il Centro – Giro in carrozzella per il Vescovo Valentinetti

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«Santilli nega l’evidenza e il Comune non si scusa» Sede della Municipale priva di ascensore per disabili

Niente scuse, siamo pescaresi.

Le dichiarazioni dell’assessore alla Polizia municipale Gianni Santilli, in merito ai due vigili urbani in divieto di sosta (avevano parcheggiato le moto di servizio negli spazi riservati ai disabili) fanno arrabbiare ulteriormente Claudio Ferrante. «Fino a quando gli amministratori di Pescara avranno le barriere culturali – attacca il presidente di Carrozzine determinate – non verrà risolto il problema delle barriere architettoniche, né, tantomeno, quello del diritto alla mobilità. Da un amministratore pubblico com’è il professor Gianni Santilli ci saremmo aspettati ben altro comportamento, e siccome percepisce denaro pubblico, pagato anche con le tasse dei cittadini con disabilità, non possiamo permettere che questa tematica venga affrontata con tale superficialità». Santilli prima aveva dichiarato che «il comportamento dei due vigili è stato severamente censurato e comunque il deprecabile episodio non si ripeterà più».

Poi, però, aveva fatto marcia indietro affermando che «dopo una verifica attenta abbiamo rilevato che non c’è stata alcuna infrazione e che i due agenti hanno lasciato correttamente le rispettive moto negli spazi consentiti e non all’interno delle strisce gialle». Parole smentite dal’evidenza dei fatti ed è questo che manda su tutte le furie Ferrante: «Evidentemente l’assessore non sa cosa significa sedersi in carrozzina e andare in giro per la città, anche perché Santilli, come altri politici e dirigenti del Comune hanno il privilegio "medioevale" di avere il parcheggio riservato con sbarra (avendo per altro gambe sane), sotto la sede del Comune.

L’assessore non si è sentito di chiedere scusa alle persone con disabilità, né di porre fine alla violazione dei diritti umani che persiste al comando della Polizia municipale. L’ufficio del rilascio contrassegni invalidi, infatti, è situato al primo piano senza ascensore. Ha solo inventato delle scuse, come fanno i cittadini indisciplinati. Questo assessore ha perso l’occasione di dimostrare umiltà, comprensione ed empatia.

Inventare scuse per difendere l’indifendibile, significa rovinare anni di battaglie culturali che sono servite a far capire alla collettività che un parcheggio è una necessità e non un privilegio. Grazie, professor Santilli, comprendiamo sempre di più perché esiste il disamore per la politica». A.F.

Fonte: Il tempo

08/05/2012