MILANO – In Italia, secondo dati Inps relativi all’anno 2011, a un malato di tumore per ottenere la visita di accertamento dell’invalidità civile sono necessari tra i 45 e i 63 giorni, con punte che superano i 110 giorni in Campania e in Calabria. Tutte le regioni, rileva l’Inps, non rispettano i 15 giorni di tempistica prevista dalla legge 80/2006 per una tempestiva risposta ai malati oncologici.
MOZIONE – L’ottenimento di accertamenti medici più rapidi e tempestivi nell’erogazione dei servizi proposti dalla legge per tutelare i cittadini disabili, con particolare riferimento ai giovanissimi malati di tumore e ai pazienti affetti da malattie croniche, è il prioritario obiettivo della mozione urgente proposta dalla senatrice del Pdl Dorina Bianchi, alla presenza del coordinatore generale medico legale dell’Inps Massimo Piccioni e del presidente della Federazione italiana delle Associazioni del Volontariato in Oncologia (Favo) Francesco De Lorenzo. La mozione, sottoscritta da 79 senatori dei diversi schieramenti, mira a superare la «burocrazia oncologica» attribuendo all’Inps un ruolo di sussidarietà accertativa quando le Commissioni delle Asl non rispettano i 15 giorni previsti per appurare l’invalidità oncologica.
REGIONI – «Tutte le regioni – ha sottolineato Bianchi – presentano grosse criticità e di fatto disattendono i termini di legge, alimentando un costo sociale di 36,4 miliardi di euro, pari al 2,3 per cento del Pil italiano. A tanto ammontano i costi sociali ascrivibili al tumore ogni anno, secondo l’Osservatorio sulla condizione assistenziale dei malati oncologici». In Italia, secondo dati dell’Aiom (l’Associazione italiana di oncologia medica), il quattro per cento della popolazione, circa due milioni e 250mila persone, vivono avendo avuto una precedente diagnosi di tumore. «Dal 2005 in poi i malati di tumore – ha detto Bianchi – rappresentano il 33 per cento delle richieste di prestazioni previdenziali, e hanno superato i pazienti di patologie cardiovascolari per richieste di invalidità. Le neoplasie costituiscono la causa di gran lunga prevalente dei riconoscimenti previdenziali (assegno di invalidità e pensione di inabilità), uno su tre tra i lavoratori assicurati».
LINEE GUIDA – Piccioni ha poi sottolineato che ad oggi «nessuna Regione ha chiesto all’Inps di convenzionarsi per avere un accertamento unico e definitivo. Mentre l’Istituto si è impegnato a uniformare i diritti attraverso l’emanazione di linee guida, pubblicate sul sito, che prevedono ad esempio che ai minori con tumore venga sempre riconosciuto sia l’«handicap grave» che l’indennità di accompagnamento. In attesa delle decisioni del ministro Balduzzi, i medici dell’Inps (ai quali spetta il giudizio definitivo) devono attenersi alle nuove linee guida dell’Istituto». Tra i vantaggi delle nuove linee guide Inps, dunque, c’è il limite alla discrezionalità dei medici perché impongono un iter procedurale unico su tutto il territorio nazionale.
Fonte: Disablog.it
08/08/2012