SIRACUSA. Otto chiese su dodici sono «off limits» per i disabili. Soltanto un terzo della dozzina di parrocchie della città dell’Esagono sono dotate di uno scivolo che consenta a chi ha problemi deambulatori di accedere, autonomamente, all’interno delle strutture. In tutte le altre, ogni singolo gradino esterno, alza una barriera architettonica sempre più alta.
Il caso più emblematico è quello della Chiesa di San Nicolò, nota come «la Matrice», in piazza Umberto I. E’ una delle principali parrocchie della città. Non a caso è la più grande. Alle sue dimensioni corrisponde un altrettanto disagio da parte di coloro i quali, per spostarsi, usufruiscono di una sedia a rotelle.
Lo stesso disagio lo si avvertiva in chiesa San Giovanni Battista, in piazza Trieste: lì, però, qualche mese fa si è proceduto alla realizzazione di uno scivolo.
Delle chiese più piccole soltanto quella di Santa Venera, in piazza Teatro, la chiesa del Sacro Cuore, in via Luigi Razza, e quella del Carmine, in piazza Fedele D’Avola, godono di uno scivolo: in cemento la prima e di legno le altre due.
Per il resto, a contraddistinguere l’ingresso di ogni singola chiesa è la presenza di scalini: come nel caso della chiesa di Sant’Antonio Abate, della Santissima Annunziata, di Santa Maria del Gesù, della Madonna delle Grazie, dell’Immacolata, dei Cappuccini, di Sant’Antonio da Padova.
Poco importa se siano uno, quattro o sette gradini. Per i diversamente abili si tratta sempre di un intralcio a cui è necessario porre rimedio. Sebbene non manchi e non sia mancata nel passato la sensibilità nelle varie amministrazioni comunali, il problema delle barriere architettoniche continua ad essere attuale.
«Recarci in chiesa – commenta una signora costretta su una sedia a rotelle – è un problema se la scalinata non ha uno scivolo. Solo la buona volontà di chi sta vicino ti aiuta a superare gli ostacoli… ».
Fonte: La Sicilia.it
24/08/2012