LAMEZIA TERME. “Sono una persona con disabilità, utilizzo la carrozzina elettronica, detta nel linguaggio delle ferrovie ‘carrozzina tecnologica di tipo rigido’. Sono una cliente affezionata di Trenitalia. Per anni, insieme ad altre persone con disabilità, ho lottato per la conquista del diritto di viaggiare in treno, potendo usufruire di servizi adeguati. E’ stata una conquista che ha restituito a noi persone disabili l’opportunità di viaggiare in modo dignitoso e la speranza che, con il passare degli anni, i servizi migliorassero. Così non è stato, in particolare tutto ciò non si è verificato per chi come me vive in Calabria, e non abita da Napoli in su”. Inizia così la lettera aperta di Nunzia Coppedè, presidente calabrese della Fish (Federazione italiana superamento handicap) che intende evidenziare le difficoltà e le criticità che una persona disabile incontra quotidianamente, se vuole viaggiare in treno nel Sud Italia e in particolare in Calabria.
Nella sua lettera aperta rivolta a enti, istituzioni e a tutta la comunità, Coppedè rimarca: “Ho subito in questi ultimi anni, con tutti gli altri clienti della Sicilia e Calabria, disabili e non, la riduzione drastica del servizio di trasporto, l’umiliazione di chi si sente trattato in modo completamente diverso se parte dalla stazione di Napoli Centrale in poi, come se i nostri soldi avessero un valore inferiore”. La presidente regionale della Fish spiega che “in Calabria sono pochissime le stazioni che garantiscono il servizio alle persone con disabilità, per le quali attualmente è impossibile arrivare a Crotone, a Locri, a Rossano. Se vivi a Diamante, Belvedere, Praia a Mare, sull’alto Tirreno cosentino, sei obbligato a scendere a Sapri o a Paola. Locri, Crotone, Rossano, Diamante, Belvedere, Praia – sottolinea ancora Coppedè – sono tutte località turistiche e per raggiungerle dalla stazione ferroviaria assistita più vicina è necessario percorrere dai 50 ai 120 km e forse più”.
Nella lettera viene evidenziato che sul sito delle Ferrovie dello Stato, le stazioni di Crotone, Gioia Tauro e Rosarno hanno il servizio di assistenza temporaneamente sospeso, “la verità è che questi servizi sono sospesi ormai da anni, qualcuno – incalza la presidente regionale della Fish – ha dimenticato di togliere la parola “temporaneamente”. Le stazioni con servizio di assistenza della Calabria (vedi il sito www.fsitaliane.it) sono: Reggio Calabria Centrale, Villa S. Giovanni, Vibo Valentia-Pizzo, Lamezia Terme, Paola, Cosenza e Catanzaro Lido in cui il servizio di assistenza è limitato ai viaggiatori che non necessitano di carrello elevatore.
“Mi capita spesso – racconta Coppedè – di organizzare le riunioni come Fish Calabria in un hotel davanti alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme Centrale, al fine di permettere ai partecipanti con disabilità di arrivare con i treni regionali. Nel caso di ridotta mobilità la cosa funziona ottimamente, ma se il partecipante usa la carrozzina, molto spesso si vede arrivare la telefonata dall’operatore della ‘Sala Blu’ di Reggio Calabria che gli propone corse alternative perché il materiale, cioè il treno, non è accessibile come era previsto”. La stazione di Lamezia Terme è una delle più frequentate da persone con disabilità in Calabria, l’accesso ai binari è possibile tramite un’unica passerella, situata ad una distanza di circa 50 metri, dalla pensilina coperta. “Mi piacerebbe sapere – si chiede Coppedè – se nei progetti di accessibilità previsti da Rfi, sia previsto anche l’adeguamento della stazione di Lamezia Terme Centrale con ascensori che ci permettano di raggiungere i binari in sicurezza e senza doverci bagnare quando piove”.
Come se tutto ciò non bastasse “nel mese di luglio è partita l’ultima ‘novità’ relativa ad un sistema di prenotazione del treno per le persone con disabilità. Si tratta – spiega la presidente calabrese della Fish – di un sistema in teoria altamente tecnologico ma che, tanto per cambiare, non funziona. In pochissimo tempo ci ha riportato indietro di vent’anni, cioè, ai biglietti scritti a mano”. Nella lettera, Coppedè lancia il suo appello-denuncia: “E’ giunta l’ora di portare all’attenzione dell’opinione pubblica, tutte le criticità che il trasporto ferroviario calabrese presenta per le persone con disabilità. Sulla nostra pelle abbiamo imparato che, ciò che viene definito ‘momentaneo’ può durare anni e anche per sempre. Non possiamo proprio permettere di far cancellare, con un colpo di spugna, quei servizi che abbiamo conquistato dopo tanti anni di stressanti e massacranti lotte. Come persona con disabilità – conclude la presidente della Fish Calabria – rivendico il diritto di essere trattata con dignità dal sud, al centro, al nord Italia”.
Fonte: Redattore Sociale.it
28/08/2012