Nonostante il pronunciamento dei giudici, "Vivi Down" sottolinea il rischio che al suono della campanella comuni e province lombarde ricomincino a discutere su chi grava la competenza dell’assistenza educativa. Lettera aperta alla Regione
MILANO – Centinaia di studenti che frequentano le scuole superiori in Lombardia rischiano di trovarsi senza educatori. Lo denuncia l’associazione "Vivi Down", che già lo scorso anno ha dovuto affrontare il caso di Marco, uno studente di Vignate (Mi) al primo anno di superiori, rimasto senza aiuto per i primi quattro mesi. Una sentenza del Tar ha scritto in maggio la fine di questa storia, ma il rischio è che anche quest’anno qualche sfortunato studente debba viversi l’odissea di Marco. Solo un intervento della Regione, chiesto a gran voce da Ledha e Coordown Lombardia, potrebbe scongiurare questo pericolo.
Ecco cosa è successo allo studente di Vignate: la Provincia non gli ha voluto pagare l’assistenza educativa e ha scaricato la responsabilità sul Comune. Chi ci ha rimesso, è stato Marco: "L’inserimento è stato molto critico. E anche la scuola si è trovata in difficoltà nel gestire la situazione", spiega Giuliana Fornaro, responsabile Servizio scuola associazione "Vivi Down". La famiglia, a questo punto, ha deciso di procedere per vie legali. "Fortunatamente, in ottobre, il tribunale ha emanato una sentenza di emergenza: a dicembre la Provincia ha incaricato il Comune di residenza del ragazzo di individuare un educatore che lo potesse assistere. Garantendo la copertura economica del servizio. La situazione è migliorata notevolmente".
A mettere fine alla vicenda, ci ha pensato il Tar lombardo con la sentenza numero 1994/12 del 24 maggio 2012 (depositata il 12 luglio): a pagare deve essere la Provincia di Milano. Palazzo Isimbardi, si legge nel testo, deve garantire "un assistente alla persona per 16 ore settimanali e a mantenere tale misura nei successivi anni scolastici". In aggiunta, l’ente dovrà risarcire "il danno patrimoniale" alla famiglia e le spese processuali di 3mila euro.
Memore degli anni passati, però, "Vivi Down" sottolinea il rischio che al suono della campanella Comuni e Province lombarde ricomincino a discutere su chi grava la competenza dell’assistenza educativa. Sia Ledha she Coordown Lombardia hanno inviato lettere aperte alla Regione Lombardia, l’unica che potrebbe stabilire una regola fissa, per chiedere un intervento urgente "a garanzia del diritto allo studio dei ragazzi con disabilità che frequentano le scuole superiori, che oggi appare gravemente a rischio".
Fonte: Superabile.it
10/09/2012