In un opuscolo le misure previste dalla normativa e gli accorgimenti per rendere accessibili i locali ai disabili
VARESE. Negozi sprovvisti di scivoli, ambienti interni troppo stretti, servizi igienici inaccessibili. Ostacoli che impediscono di fare la spesa, entrare in un bar o in un ristorante. Nella maggior parte delle città italiane l’accessibilità ai locali è ancora negata, nonostante la Legge n. 13 dell’89 e il suo regolamento di attuazione, il Decreto Ministeriale n. 236/’89, in base al quale i locali pubblici devono prevedere uno spazio accessibile che permetta a tutti di fruire dell’attività svolta. Per aiutare gli operatori del commercio a eliminare le barriere architettoniche, a Varese hanno preparato un vademecum dal titolo «Entrata libera». A promuoverlo il «Comitato per la città senza barriere» nato all’interno dell’«Associazione dei donatori del tempo», che da più di 30 anni ripara gratuitamente gli ausili per le persone con disabilità – in collaborazione con «Coordinamento varesino disabilità», Comune e Provincia di Varese, sezione locale di Confesercenti, una delle principali associazioni delle imprese del commercio, turismo, servizi e artigianato, che sta distribuendo il pieghevole ai negozianti.
LA GUIDA. «A Varese circa 6 negozi su 10 non sono accessibili, per questo abbiamo pensato alla guida illustrata – dice Bruno Biasci, uno dei promotori del «Comitato per la città senza barriere» – . Molti esercenti ancora non conoscono le norme in vigore: per esempio, quando vengono ristrutturati, locali e servizi igienici dovrebbero essere rifatti a norma. Ma a volte bastano anche alcuni semplici accorgimenti, come abbassare il livello del gradino o spostare una fioriera che ostacola l’accesso al negozio». Anche nel caso in cui l’adeguamento non sia obbligatorio, quindi, si suggeriscono nel depliant soluzioni «virtuose» per rendere accessibili gli esercizi commerciali. «Una città che favorisce la mobilità produce benefici anche per l’economia – sottolinea il direttore di Confesercenti Varese, Gianni Lucchina – . Il pieghevole indica ai negozianti alcuni interventi semplici ed economici per eliminare o almeno ridurre le barriere architettoniche: dai dislivelli all’accessibilità del camerino di prova, dalla disposizione delle merci ai posti a tavola». Ma ecco i suggerimenti contenuti nella guida.
INGRESSI E SPAZI ESTERNI. Un semplice gradino all’ingresso può compromettere l’accesso al locale per le persone in carrozzina; vanno quindi eliminati i dislivelli. Come? Per quelli piccoli, fino a 4 centimetri, basta inclinare la soglia corrispondente alla larghezza della porta. Per un dislivello maggiore è possibile sfruttare lo spazio interno del locale o quello tra le vetrine per realizzare una rampa con una larghezza minima di 90 centimetri. La porta d’ingresso deve essere leggera e manovrabile con una maniglia di facile presa, posta a 90 centimetri da terra, meglio ancora se dotata di apertura automatica. Per citofoni, bancomat, campanelli di chiamata e dispenser per l’assegnazione del turno l’altezza consigliata è di 90 centimetri.
ALL’INTERNO. Per gli spazi interni al locale, compresi i camerini di prova (con appendiabiti situati a circa 120 centimetri da terra), la guida suggerisce di tenerli sgombri e liberi da tappeti e zerbini che possono costituire un pericolo anche per le persone non vedenti. I prodotti vanno esposti in modo da essere facilmente raggiungibili da tutti. All’interno dei locali deve essere possibile superare i dislivelli con mezzi di sollevamento verticali o rampe dotate possibilmente di corrimano e pavimentazione antisdrucciolevole e realizzate con colori e materiali diversi per indicare alle persone ipovedenti il cambio di pendenza del percorso. Per brevi tratti in salita la rampa deve avere una pendenza non superiore al 12%.
POSTI A TAVOLA. In bar e ristoranti vanno previsti alcuni tavoli con uno spazio libero sottostante di altezza non inferiore a 75 centimetri in modo da poter essere accessibile a una carrozzina. Parte del bancone e la cassa devono avere un’altezza di 90 centimetri.
SERVIZI IGIENICI. Le porte di accesso al bagno devono essere larghe almeno 80 centimetri; da preferire quelle scorrevoli o rototraslanti, con doppio senso di apertura. Per facilitare l’accostamento della carrozzina a wc e lavabo vanno previsti spazi minimi per la rotazione pari a 150 centimetri di diametro. I comandi dei rubinetti, poi, devono essere a leva o a fotocellula. Essenziale il maniglione ribaltabile a fianco del water per consentire il trasferimento della persona dalla carrozzina.
SEGNALETICA. La guida raccomanda di indicare con apposita segnaletica i percorsi utili a raggiungere i servizi predisposti, come per esempio bagni accessibili, rampe e ascensori. I cartelli devono essere visibili anche ad anziani e ipovedenti, per cui vanno realizzati con caratteri grandi e contrasti cromatici. I percorsi che conducono agli ascensori e alle reception devono essere tattilo-plantari; vanno previsti contrasti di colore dei materiali antiscivolo utili a segnalare la presenza di gradini o rampe, e quindi a prevenire eventuali incidenti.
di Maria Giovanna Faiella
Fonte: Il Corriere della Sera.it
10/10/2012