Comitato 16 novembre ai ministri: ”Vi aspettiamo il 21 novembre presso il nostro presidio”

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Mauro Pichezzi, presidente di Viva la vita, commenta la notizia dell’emendamento di ripartizione dei fondi per il sociale. "A ogni famiglia servono almeno 1.500 euro al mese per la badante. Immaginavamo che ci sarebbero rimaste solo le briciole"

ROMA – "Duecento milioni di euro per la non autosufficienza: ecco la prova che le promesse del ministro Grilli non solo non erano rassicuranti, ma dovevano preoccuparci. Ci vorrebbe una copertura completamente diversa, almeno 900 milioni, che basterebbero appena a soddisfare i bisogni sociali dei malati di Sla". Mauro Pighezzi, presidente di Viva la Vita onlus, non risparmia le critiche all’emendamento che ripartisce i 900 milioni per il sociale previsti dalla legge di stabilità, destinandone 200 milioni alle non autosufficienze, inclusa la Sla. "Pubblicheremo tra oggi e domani il nostro primo editoriale sul sito, che sarà dedicato proprio a questo tema. Se vogliamo fare qualche cifra, per inquadrare le dimensioni del problema, dobbiamo calcolare che ogni famiglia ha bisogno almeno di 1.500 euro al mese per stipendiare la badante a tempo pieno, che da contratto collettivo le costa minimo 1.200 euro. E stiamo parlando solo di Sla, e solo di spesa sociale, senza considerare tutta quella sanitaria. Qui si stanziano 200 milioni di euro per tutte le non autosufficienze! Ci preoccupammo subito, come associazione, quando si iniziò a parlare di 900 milioni per il sociale, al cui interno c’era la non autosufficienza, al cui interno, ancora, c’era la Sla: fu fin da allora che non ci sarebbero arrivate che le briciole".

Per quanto riguarda il fondo di 100 milioni per la Sla (solo per la Sla, in quel caso), stanziato nel 2010, "va detto innanzitutto che la maggior parte delle regioni deve ancora destinare quei fondi. Bisogna poi considerare che anche quel fondo, per quanto riservato alla sla, era insufficiente: alle famiglie sono arrivati al massimo 600 euro al mese". Cosa accadrà quindi adesso? Quali azioni metterà in campo l’associazione, qualora il provvedimento fosse confermato? "Bisognerebbe organizzare un’azione fortemente diffusa di contrasto a questa azione di governo, che pare non abbia ben capito con che realtà sociale ha a che fare. Invece, ci sentiamo dire che siamo noi che non capiamo la situazione del governo" . Per quanto riguarda lo sciopero della fame, che forse a questo punto riprenderà, "noi cerchiamo di evitare di arrivare a tanto. A che vale darsi fuoco in piazza? Il problema, poi, non è di fondi stanziati: chiediamo e continuiamo a chiedere un sistema sociosanitario integrato. Di questo non c’è traccia nei provvedimenti in discussione". (cl)

Fonte: Superabile.it

13/11/2012