In Alto Adige, vicino al lago di Caldaro, un hotel completamente senza barriere architettoniche, piscina inclusa. Nove i lavoratori disabili tra cucina, sala, manutenzione e reception. Si punta sulla formazione
BOLZANO. Lungo la “Strada del vino”, salendo dal lago di Caldaro, in pieno territorio altoatesino, si scopre l’Hotel Masatsch: immerso nel verde dei vigneti e dei meli. Una posizione fortunata in un’area di forte turismo enogastronomico, abbastanza vicina a Bolzano da essere una meta attraente anche per incontri di lavoro. Nata sull’esperienza di un precedente progetto di casa vacanza per persone disabili, la struttura rappresenta oggi una sfida vinta di accoglienza e inserimento lavorativo e rappresenta un progetto unico in Italia. Oltre a garantire totale accessibilità, è infatti un luogo di formazione e lavoro: nove persone con disabilità motoria e psicosensoriale sono assunte e altre tre stanno seguendo un periodo di stage, tra cucina, sala, servizio in camera, lavanderia, manutenzione o reception. Accanto a loro e al personale normodotato, Kurt Klotz, collaboratore pedagogico, con un passato da chef non così lontano nel tempo.
L’hotel è nato dalla volontà della onlus Lebenshilfe e della Provincia Autonoma di Bolzano, che è proprietaria dell’immobile e che finanzia lo start-up dell’attività. Dei circa 17 mila pernottamenti dall’apertura, la maggior parte riguarda persone disabili, in gran parte provenienti dall’estero, soprattutto Germania, Austria e Svizzera. Ma in realtà ospiti disabili e non godono insieme di un’accoglienza professionale, gentile e garbata, che fa sentire ogni cliente unico e speciale.
Attrezzato anche per le gravi disabilità. L’albergo dispone di 23 camere (tra singole, doppie e stanze con più letti) quasi tutte accessibili e dotate di bagni senza barriere: specchi reclinabili, lavandini regolabili in altezza, docce a livello del pavimento e sanitari a norma. Alcune sono pensate per l’assistenza di persone con grave disabilità con letti ospedalieri (tre), sollevatore mobile e vasca al posto della doccia. Ogni camera e le sale comuni sono raggiungibili con ascensore o rampe. Presto inizieranno i lavori per la realizzazione di altre dieci camere accessibili. Il parcheggio è molto comodo e alcuni posti auto, vicinissimi all’entrata dell’hotel, sono riservati a chi ha esigenze particolari. L’alta capacità ricettiva rende questo hotel una meta ideale per gruppi e associazioni, ma anche per famiglie che trovano in questa struttura la possibilità di godere di momenti di relax in autonomia. L’esperienza maturata dallo staff consente di offrire un’accoglienza personalizzata e una sistemazione che tiene conto dei bisogno delle persone disabili e che viene orientata già al momento della prenotazione. L’hotel organizza su richiesta anche un servizio di assistenza. Turismo senza barriere. A disposizione degli ospiti un’ampia piscina coperta, attrezzata di sollevatore per un accesso in vasca più facile, e spazi esterni nel verde dove i bambini possono giocare facilmente e gli adulti riposare sotto il fresco delle alte piante. Ma per chi volesse esplorare i dintorni, l’hotel consiglia almeno 15 itinerari completamente accessibili, testati da disabili motori, che possono essere percorsi agevolmente anche a piedi o in bicicletta.
Al piano di formazione della Lebenshilfe si è aggiunto quest’anno un nuovo progetto, All inclusion, che partirà nel 2013. Realizzato in collaborazione con l’Ufficio del lavoro, la scuola professionale per l’economia domestica e agroalimentare di Egna e la scuola professionale Savoy, consentirà a dodici studenti disabili di acquisire professionalità direttamente sul posto di lavoro, nelle strutture che accetteranno di far parte del progetto: alberghi, ristoranti, ma anche mense aziendali oppure ostelli della gioventù. Dopo 18 mesi di preparazione teorica e pratica, l’obiettivo è l’assunzione in questo settore, dove la legge 68/99 è di fatto inapplicabile, poiché l’obbligo d’inserimento non vale per i lavori stagionali. Si tratta di un progetto che guarda anche alle esigenze del datore di lavoro. "In una struttura alberghiera si ragiona per professioni: il cuoco, l’aiuto cuoco, il cameriere – ricorda Klotz –. Noi vogliamo spiegare al datore di lavoro cosa può chiedere a un ragazzo disabile e quali sono le sue competenze: per esempio, gli spieghiamo che è in grado di preparare caffè buonissimi, ma non è possibile chiedergli altro che questo".
La formazione riguarderà i settori cucina, servizio, camere e lavanderia. Mentre la parte pratica sarà sviluppata direttamente nelle strutture, quella teorica sarà garantita dagli insegnanti delle due scuole professionali partner. Gli studenti disabili e il personale alberghiero e gastronomico saranno affiancati da cosiddetti job-coaching, scelti dall’associazione altoatesina. A rendere completo il ventaglio di servizi garantiti, il Caffè & Ristorante dell’hotel, dov’è possibile bere un buon vino o scegliere alla carta per un pasto completo, godendo di un’offerta di alta qualità grazie alla creatività dello chef Florian Kritzinger, che renderà la vacanza indimenticabile.
di Carla Chiaramoni
Fonte: Affari Italiani.it
07/01/2013