Un incidente stradale all’età di tre anni lo ha costretto su una sedia a ruote. Ha bisogno di costanti aggiornamenti di ausili. "Due denunce per affermare i miei diritti"
ROMA – Giampaolo Alban ha 44 anni, e da 41 vive su una sedia a ruote, dopo un incidente stradale di cui è stato vittima all’età di tre anni. La sua è una "disabilità esponenziale" dice, che necessita di continue richieste di ausili e forniture da parte dello Stato. Ma negli ultimi anni per lui ottenere gli aiuti di cui ha bisogno è stata un’odissea, tanto che ci sono volute ben due denunce (una alla Guardia di finanza e una ai Carabinieri) per vedersi restituito ciò che gli spettava di diritto. Alban ha deciso di raccontare la sua vicenda nel corso della presentazione oggi a Roma dell’indagine svolta da Onps (Osservatorio permanente sulla sicurezza) sulla percezione del diritto alla salute da parte dei romani.
"Dopo tutti questi anni in carrozzina ho sviluppato un rapporto di confidenzialità con chi mi fornisce gli ausili. Le richieste sono spesso molto delicate, per cui ormai so a chi rivolgermi all’interno dell’azienda – spiega – finché nel 2008 la Asl Roma B ha affidato direttamente a un’unica azienda la fornitura di ausili urologici. Me lo ha comunicato direttamente la stessa azienda, dicendo: da oggi ci siamo noi". Non avendo nessuna intenzione di cambiare fornitore, anche per paura di incorrere in materiali di scarsa qualità per questioni dettate dal risparmio, Giampaolo continua ad acquistare a sue spese ciò che prima gli veniva rimborsato, e poi si rivolge alla Guardia di finanza. "Mi è bastato fare due chiacchiere con i finanzieri per essere contattato dalla responsabile della Al, che mi diceva che così avevo fatto saltare un sistema, che avrebbe fatto risparmiare molti soldi alla Asl – aggiunge – comunque è tornato tutto come prima. Finché nel 2012 c’è stata una nuova gara e un nuovo appalto per un’altra ditta. A questo punto ho fatto un esposto ai carabinieri. Intanto questa nuova azienda fornitrice ha aperto un centro all’interno di una palestra, così devo andare a ritirare i miei ausili, anche molto delicati, in mezzo a tanta altra gente. Non credo sia rispettoso della mia privacy". Giampaolo è ora deciso a portare avanti la sua denuncia perché sostiene che "le spending review non si possono fare sulla pelle dei disabili. Non possiamo accettare prodotti sottocosto e di bassa qualità per una mera questione economica".
Fonte: Superabile.it
21/02/2013