Continua la lunga teoria di provvedimenti favorevoli agli alunni con disabilità e alle loro famiglie, prodotte dai Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) di tutta Italia. Tra le più recenti, vanno segnalate le due Sentenze Brevi prodotte il 1° febbraio scorso dalla Seconda Sezione della Sede di Catania del TAR della Sicilia (n. 00381/13 e n. 00382/13), in risposta al ricorso promosso su spinta della Sezione Provinciale di Messina di SFIDA (Sindacato Famiglie Italiana Diverse Abilità).
Nella fattispecie, i Giudici del TAR catanese, accogliendo le istanze presentate, per il reintegro delle ore di sostegno a due alunni con grave disabilità, hanno sottolineato «l’illegittimità del sacrificio del diritto allo studio in conseguenza della contrazione delle ore di sostegno funzionali a consentire la proficua partecipazione alle attività didattiche altrimenti preclusa dallo stato di disabilità» e rifacendosi alla Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale, hanno ribadito la «natura incomprimibile del diritto fondamentale del soggetto disabile a fruire di un percorso scolastico effettivo».
Le Sentenze, inoltre, hanno evidenziato i comportamenti illegittimi posti in essere dalla Pubblica Amministrazione che anziché perseguire le «misure di sostegno necessarie per evitare che il soggetto disabile altrimenti fruisca solo nominalmente del percorso di istruzione», hanno continuato ad attuare «misure volte al contenimento della spesa pubblica, incuranti delle conseguenze nefaste sugli alunni con disabilità». Già durante lo scorso anno scolastico, infatti, uno dei due alunni interessati aveva ottenuto dai Giudici il reintegro delle ore di sostegno.
L’Amministrazione Scolastica, pertanto, è stata condannata al pagamento delle spese di giudizio (3.000 euro) e al rimborso del contributo unificato versato dalle famiglie per promuovere il ricorso (1.200 euro).
Soddisfazione viene espressa da Maria Vitale Merlo, segretario provinciale di Messina del Sindacato SFIDA, pur considerando il ricorso al Giudice come «ultima ratio» e cercando sempre «il dialogo e il confronto con i responsabili della Pubblica Amministrazione».
L’auspicio, quindi, è che «le Pubbliche Amministrazioni di qualsiasi settore abbiano come principio fondante nel loro operare il rispetto delle leggi, ma sempre e comunque guardino alla centralità “della persona”, anche se con disabilità». (S.B.)
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Fonte: Superando.it
06/03/2013