Nel nostro Paese nascono 200-220 bambini sordi l’anno. Iniziativa della deputata Maria Antonietta Coscioni, già segretario della commissione XII Affari Sociali, sulla necessità di consapevolezza e conoscenza del problema
ROMA – In Italia nascono 200/220 bambini sordi l’anno. Attualmente sono 23 mila i nati sordi nel nostro Paese, uno ogni 15/20 km quadrati. Questi, i dati presentati durante il convegno Verso gli Stati Generali degli indicatori sociali della disabilità, tenutosi di recente a Roma alla Sala delle Colonne della Camera dei Deputati. Ad aprire i lavori è stata Emma Bonino, vice presidente del Senato, e lo ha fatto lanciando uno slogan di Luca Coscioni: "Dal corpo dei malati al cuore della politica". "Sta cambiando la composizione sociale e anagrafica di tutta Europa – ha affermato Bonino – e, non avendo messo in atto politiche di sostegno preventivo, ci troveremo di fronte a un grosso problema sociale". La disabilità è un tema "socialmente pesante e non eticamente sensibile. Deve trovare un’energia trasversale".
Quello uditivo, in particolare, non è un problema di "categoria ma di cittadinanza dignitosa – ha aggiunto lo storico esponente dei Radicali- e deve diventare l’obiettivo di un’alleanza civile e virtuosa". L’organizzatrice dell’evento, Maria Atonietta Farina Coscioni, segretario della commissione XII Affari Sociali, ha voluto avvicinare, con questa iniziativa, l’opinione sociale al problema della sordità: "Si tratta di uscire dal tecnicismo e dal ghetto degli addetti ai lavori in cui indifferenza e non conoscenza della sordità hanno relegato la questione. Ci sono migliaia di persone che parlano senza emettere suoni, ascoltano senza udire: è una questione civile e sociale – ha concluso – ci vuole consapevolezza e conoscenza".
Fonte: Superabile.it
13/03/2013