Informazioni poco chiare o documenti troppo complessi e così diventa complicato per chi ha una disabilità intellettiva comprendere i testi e accedere ai servizi. Da qui l’importanza di un linguaggio facile da capire, per tutti. È l’obiettivo del progetto europeo «Pathways- Creazione di percorsi di apprendimento permanente per adulti con disabilità intellettiva», promosso dalla rete Inclusion Europe – l’associazione europea per i diritti delle persone con disabilità intellettiva – e finanziato nell’ambito dei programmi di formazione permanente dell’Unione Europea. I partner dell’iniziativa sono Associazioni dei Paesi membri. Per l’Italia partecipa l’Anffas, Associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale.
INFORMAZIONI POCO CHIARE. «La maggior parte delle informazioni, per esempio su salute, sicurezza o diritti, sono di fatto poco chiare e non accessibili alle persone con disabilità intellettiva – afferma una delle formatrici del progetto Pathways, Roberta Speziale, responsabile dell’area politiche sociali di Anffas – . Sono carenti, inoltre, gli strumenti per facilitare la loro partecipazione a iniziative di formazione, come per esempio corsi di lingua straniera o informatica. Se poi pensiamo alle recenti elezioni politiche – continua Speziale – sono state pochissime le informazioni a disposizione di tutti in modo davvero chiaro e comprensibile, eppure anche le persone con disabilità intellettiva hanno diritto al voto e dovrebbero poterlo esercitare con consapevolezza».
«NON SCRIVETE SU DI NOI SENZA DI NOI».Già durante la prima fase del progetto Pathways nel 2009, Associazioni di altri Paesi avevano prodotto in un formato chiaro e comprensibile alcuni materiali come opuscoli d’informazione, documenti politici e istituzionali, leggi, notizie, siti. Le informazioni facili da leggere e da capire, infatti, aiutano le persone a trovare le cose di cui hanno bisogno e anche a prendere delle decisioni o a fare delle scelte. Ora, nella seconda fase del progetto, sono state avviate iniziative di formazione che coinvolgono le stesse persone con disabilità intellettiva, in modo che questo metodo di comunicazione possa diffondersi il più possibile. «In questi mesi l’Anfass ha tradotto e adattato in lingua italiana alcuni materiali informativi di Inclusion Europe» riferisce Speziale. Tra il materiale tradotto in italiano ci sono gli opuscoli «So quello che voglio, compro ciò che voglio!», «Il diritto di voto per le persone con disabilità intellettiva o relazionale», «Insegnare può essere facile» e «Non scrivete su di noi senza di noi».
SEMPLICI REGOLE. Scrivere in formato facile da leggere non è semplice e scontato. Per questo l’Anfass ha coinvolto nel progetto persone con disabilità intellettiva che hanno ricevuto anche un’apposita formazione. «Insieme a loro sono state elaborate semplici regole, che però devono essere seguite con attenzione – spiega Speziale – . Parlare lentamente, o scrivere brevi periodi, usare parole semplici e spiegare quelle più complesse, evitare concetti difficili, oppure ripetere i passaggi più impegnativi: sono queste alcune delle indicazioni che abbiamo seguito e abbiamo iniziato ad adottare in molti contesti – continua la formatrice dell’Anfass – . Stiamo cercando di coinvolgere in tutte le iniziative il maggior numero possibile di persone con disabilità: dopo aver seguito un percorso di formazione, svolgono un ruolo di “lettori di prova”, cioè aiutano a controllare che testi, immagini e documenti siano realmente prodotti in formato facile da leggere».
di Maria Giovanna Faiella
Fonte: Il Corriere della Sera.it
10/04/2013