On line i consigli e i dubbi delle tante famiglie che hanno modificato o costruito i giochi per i propri bambini, pensandoli capaci di divertire, riabilitare e valorizzare le competenze; l’associazione "Gioco anch’io" promuove il gioco per tutti e una grande festa in occasione della Giornata del gioco, prevista per il 28 maggio
ROMA – L’altalena di francesca ha un sostegno che le sorregge schiena e testa: l’ha costruita suo nonno modificando un normale seggiolino per adattarlo alla sua crescita. Il deambulatore di Leonardo è una Ferrari dal design innovativo, mentre la moto senza pedali, che i genitori hanno realizzato per Alberto, è superaccessoriata con sirene, clacson, fanali e chiavi. Sono tante le famiglie che hanno modificato o immaginato e poi costruito i giochi per i propri bambini, correggendoli in base al tipo di disabilità oltre che a esigenze individuali in continuo cambiamento. Pensandoli anche capaci di allenare, riabilitare e valorizzare le competenze. Per loro c’è ora la possibilità di condividere successi e difficoltà grazie all’associazione ”Gioco anch’io”, che ha sede a Villafranca di Verona e che ha messo in rete un "catalogo" di giochi fai-da-te. Una possibilità di condivisione importante per genitori, ma anche per terapisti, che offre stimoli e suggerimenti pratici. "Il gioco – spiega la presidente Fosca Franzosi, fisioterapista neurologica da 33 anni – è uno strumento di terapia ed è l’unica via d’accesso al mondo del bambino". Da questa convinzione è nato nel 2004 un gruppo di studio, formato da fisioterapisti, operatori di assistenza scolastica, psicopedagogisti, fisiatri e insegnanti, che nell’anno successivo si è trasformato nell’associazione "Gioco anch’io", per promuovere il gioco per tutti, con particolare attenzione ai bambini disabili. Ma vengono anche organizzati incontri, eventi formativi e una grande festa annuale in occasione della Giornata del gioco, che cade il 28 maggio.
Molti giocattoli in commercio sono già accessibili e adatti a problematiche che interessano i cinque sensi. Negli anni sta anche crescendo la sensibilità dei progettisti e dei costruttori. Ma per alcuni genitori questo non basta. La mamma e il papà di Alberto, come raccontano on line, hanno ideato e costruito una moto perché non riuscivano a reperire in commercio un articolo simile ai tradizionali trenino (senza pedali) o coccinella che potesse sostenere il peso del loro bambino, di misure tali da rendergli agevole il movimento e insieme rinforzargli la muscolatura del polpaccio. Così hanno progettato un veicolo speciale utilizzando materiale facilmente reperibile: le ruote, per esempio, sono pezzi di carrelli usati nell’industria meccanica. Anche l’altalena di Francesca è nata per rispondere alle esigenze più specifiche della bambina e al suo sviluppo.
" All’inizio – spiegano i genitori sul sito dell’associazione – era un seggiolino che si trovava in commercio poiché Francy riusciva a sostenere il busto e il capo. Poi crescendo ha avuto bisogno di un sostegno per la schiena e la testa". Il nonno ha costruito la parte metallica e il tappezziere ha fatto il resto, rivestendo il seggiolino con l’imbottitura. "A volte bastano poche modifiche: un puzzle con pomelli ingranditi è accessibile anche a bambini con una difficile motricità – sottolinea Fosca Franzosi -. Nella disabilità motoria le modifiche sono più rapide. Fino a un anno fa i tricicli senza pedali non erano adatti, ma ora ce ne sono in commercio alcuni con un anello protettivo che si può rimuovere per renderli accessibili e una seduta più larga". E l’associazione veronese collabora con alcune aziende per provare a determinare un cambiamento culturale già nella fase di produzione. A volte sono gli stessi genitori a rivolgersi ai produttori. È il caso, per esempio, del papà e della mamma di Francesca, che hanno commissionato a una ditta che costruisce biciclette classiche una bici con una distanza maggiore tra le due ruote.
Con questa modifica, il peso della persona sul seggiolino è distribuito in modo più bilanciato e offre maggiore libertà di movimento a chi pedala; inoltre il seggiolino è grande e dotato di molti punti di sostegno e contenimento. Chiunque progetta e apporta modifiche ha la possibilità di condividerle nello spazio on line gestito dall’associazione. Un’esperienza che si somma a quella dei laboratori promossi negli anni, della formazione e del contatto diretto nelle scuole con i bambini. Da qui sono nate proposte e sfide per il futuro. Con una profonda convinzione, che in ambito ludico vale una regola aurea: "Giochi semplici e non strutturati perché innescano la creatività e il far da sé". Come la carta o il legno. E gli esperti lo sanno bene.
Fonte: Superabile.it
24/05/2013