Cresce l’autonomia dei giovani con sindrome di Down

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Morto l’ex calciatore che colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica diventò testimonial della malattia attirando l’attenzione dei media e portando uno straordinario impulso alla ricerca medica. Aisla: "La grande dignità con cui hai fieramente combattuto la tua lotta rimarranno per sempre un esempio". Comitato 16 novembre: "E’ stato uno stimolo per tutti quei malati che provano vergogna della loro condizione fisica e si lasciano andare"

ROMA – "Stronza" era il termine con cui Stefano Borgonovo chiamava la sla (sclerosi laterale amiotrofica). Alla fine "la stronza" ha vinto. La malattia lo ha portato alla morte, ieri, 27 giugno 2013, a 49 anni. Borgonovo aveva alle spalle una bella carriera calcistica. Aveva militato nel Como, nella Fiorentina e nel Milan, giocando nel ruolo di attaccante. Con il Milan la vittoria di una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale e di una Supercoppa Uefa. Al suo attivo anche alcune presenze con la Nazionale italiana.

Il 5 settembre 2008 aveva annunciato di essere stato colpito, come accaduto ad altri calciatori, dalla sclerosi laterale amiotrofica e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. Da quel momento Borgonovo è diventato testimonial della malattia attirando l’attenzione dei media e portando uno straordinario impulso alla ricerca medica. Il mondo del calcio si è mobilitato in suo favore. Il 13 Dicembre 2008 è nata così la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus per finanziare la ricerca medica e l’assistenza ai malati. Ieri la Nazionale di calcio italiana, impegnata nella semifinale di Confederation Cup, ha giocato con il lutto al braccio, in suo onore.

Stefano Borgonovo è stato insignito di importanti riconoscimenti (Ambrogino d’Oro a Milano nel 2008, Abbondino d’oro a Como nel 2009 e Fiorino d’oro a Firenze nel 2010, benemerenza civica e massima onorificenza per un cittadino non fiorentino). Nell’Aprile del 2010, edito da Rizzoli, è uscito il suo libro "Attaccante nato" con la prefazione dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, libro che ha ottenuto importanti riconoscimenti quali il Premio Gianni Brera (Milano, Gennaio 2011), il Premio Andrea Fortunato (Roma, Febbraio 2011) e uno speciale riconoscimento all’interno della sezione saggistica del 45° Concorso letterario promosso dal Coni (Roma, Novembre 2011).

Aisla. Il cordoglio dell’associazione sta in una lettera di addio scritta da Massimo Mauro, presidente nazionale di Aisla Onlus ed ex calciatore egli stesso: "Caro Stefano – è il testo – se gli almanacchi del calcio e gli albi d’oro ben testimoniano la tua grandezza come calciatore, non ci sono davvero parole adeguate per  descrivere la tua grandezza di Uomo. Il coraggio con cui, alcuni anni fa, hai deciso di rendere pubblica la tua malattia, o meglio "la Stronza" come ci hai insegnato a chiamarla, ha dato un grande impulso alla lotta contro la Sla. Hai voluto metterti a disposizione per dare a tua volta voce alle criticità ed ai bisogni quotidiani di ogni malato di Sla. Tramite la tua Fondazione e anche come consigliere nazionale di Aisla Onlus hai contribuito a far conoscere sempre di più la Sla, le problematiche che essa genera nella vita dei malati e delle loro famiglie, e a raccogliere fondi per finanziare progetti di ricerca scientifica che hanno rappresentato altrettante gocce di speranza in un futuro finalmente senza Sla. La grande dignità con cui hai fieramente combattuto la tua lotta e la straordinaria energia vitale che traspariva da ogni tuo gesto rimarranno per sempre un esempio e uno stimolo per proseguire la battaglia contro la "Stronza" anche nel tuo nome. Un giorno la vinceremo anche grazie a te: è una promessa".

Comitato 16 novembre. "Stefano ha definito la Sla una ‘stronza’, sbattendo la verità in faccia a un mondo di benpensanti: di questo gli siamo grati": così Mariangela Lamanna, portavoce del Comitato 16 novembre, ricorda Stefano Borgonovo. "Nonostante fosse un uomo famoso, non si è chiuso nel guscio della propria vita comoda – ricorda Lamanna – Non ha approfittato del fatto che avesse i denari per auto-consentirsi un’assistenza ottima, ma ha avuto il coraggio di uscire allo scoperto, mostrandosi in tutta la sua fisicità ormai distrutta: vedere una persona famosa che si mostra in tutta la sua gravità è uno stimolo per tutti quei malati che provano vergogna della loro condizione fisica e si lasciano andare". Borgonovo, poi, "ha saputo chiamare la malattia con il suo vero nome: una ‘stronza’ e non certo un ‘valore aggiunto’ o una ‘risorsa’. Dobbiamo ringraziare Stefano per il suo coraggio – aggiunge Lamanna – per averci tenuti tutti incollati alla tv, per aver mostrato cosa sia la Sla vera, quella che ti lascia solo gli occhi per parlare con il mondo e ti condanna a una vita terribile".

Fonte: Superabile.it

01/07/2013