Coccole, abbracci e carezze primo antidoto all’autismo

Coccole, abbracci e carezze primo antidoto all’autismo

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I tagli sul sostegno non ci sono stati. Anzi, «in 10 anni i docenti sono aumentati di +52%». E dal prossimo anno scolastico la nuova anagrafe degli studenti con disabilità permetterà di conoscere per tempo non solo il numero di alunni disabili per classe, ma anche il numero di insegnanti di sostegno e quale è stato assegnato a ciascuno studente. Raffaele Ciambrone, dirigente del Miur responsabile dell’ufficio sulla disabilità, illustra i progetti in cantiere al ministero dell’istruzione, durante la presentazione dell’XI Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, quest’anno con un focus proprio sugli studenti disabili. «Nei prossimi giorni pubblicheremo i dati del nuovo anno scolastico – spiega Ciambrone -. Nel 2012/13 i docenti di sostegno sono aumentati di 3.000 unità, +12mila negli ultimi tre anni». Il valore previsionale atteso dal Miur per i posti di sostegno nel 2013/14 è pari a 103mila unità. Attualmente i posti sono 101.391, concentrati alla primaria (39.034 docenti), alle medie (24.2369) e alle superiori (24.236). Appena 9.056 i posti alla scuola dell’infanzia, di cui solo 86 in Basilicata e 87 in Molise a fronte rispettivamente 144 e 95 allievi disabili. Gli alunni con disabilità previsti quest’anno sono 207.244: i più numerosi alla primaria (76.862), seguiti dai compagni di medie (76.966) e superiori (53.451). Solo 14.232 i bambini disabili all’infanzia. «Stiamo lavorando all’anagrafe – illustra Ciambrone -, un sistema di rilevazione dei dati sugli studenti con disabilità, sui docenti di sostegno, sugli assistenti educativi. La sperimentazione del software, avviato uno in ogni provincia, terminerà a dicembre, affinché il sistema sia pronto per le iscrizione al nuovo anno scolastico». La formazione dei docenti sulla disabilità e sui disturbi dell’apprendimento diventa digitale attraverso un portale, a breve on line, diviso in 4 sezioni: un social network per gli insegnanti, le buone pratiche, gli interventi sulla formazione degli uffici scolastici regionali, una parte per le università che metteranno gratis in linea i massimi esperti. Quest’anno, poi, si avvierà la seconda edizione del master sui Bes e ne partiranno altri su specifiche disabilità. «Stiamo implementando le reti dei Cti, sperimentati in Veneto, Lazio, Lombardia e Marche: scuole per l’inclusione i cui operatori specializzati, ossia docenti della scuola formati, danno consulenza ad altri colleghi. Realtà che si affiancano ai 100 Cts, i centri territoriali di supporto presenti in tutta Italia che offrono consulenze e formazione a insegnanti, genitori e studenti sulle tecnologie applicate a favore degli alunni disabili. Ma la «vera rivoluzione» si chiama Icf: il nuovo modello internazionale di classificazione delle disabilità, elaborato dall’Organizzazione mondiale della sanità. «A dicembre o gennaio pubblicheremo le linee guida e altre scuole, oltre le 550 della sperimentazione, hanno chiesto di aderire». L’Icf classifica le disabilità guardando alle sue potenzialità, focalizzandosi sul ruolo determinate che l’ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell’effettiva integrazione degli alunni disabili. La diagnosi stessa cambia: non è più funzionale. Ma a risentirne positivamente sarà anche l’edilizia scolastica, perché, applicando l’Icf, una barriera architettonica per uno disabilità motorie costituisce una barriera anche alle sue performance nell’inclusione scolastica.

Fonte: Italia Oggi

15/10/2013