Omicidio-Suicidio alla clinica di Paderno Dugnano. Prospettiva Psicologica

Omicidio-Suicidio alla clinica di Paderno Dugnano. Prospettiva Psicologica

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Benvenuti nell’era della rivoluzione smart-phone, o meglio benvenuti nell’era in cui le App si mettono al servizio della cura del disagio psichico.
La notizia arriva dall’America, precisamente dal Laboratory for Innovations in Health-Related Behavior Change, Università di Dexel (Philadelphia) che sta mettendo appunto la nuova Applicazione per smart-phone “TakeControl”, con lo scopo di aiutare le persone a ridurre i comportamenti di binge-eating.

L’App, attualmente in fase di sviluppo sarà in grado, tra le varie funzioni, di monitorare lo stile alimentare del soggetto, avvisandolo quando egli è a rischio di mettere in atto un comportamento di alimentazione incontrollata.

Il disturbo Binge Eating, solo recentemente identificato come una diagnosi ufficiale nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, si caratterizza per periodi di assunzione di grandi quantità di cibo, associati a sensazione di perdita di controllo, quindi vergogna ed isolamento sociale.
Il trattamento di eccellenza come scientificamente dimostrato, è la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), efficace in termini di remissione completa solo però nel 50-60 per cento delle persone.

Ed è qui che secondo il suo creatore, Dr. Forman, arriva in aiuto la tecnologia, con una nuova App che aiuta il paziente a individuare i “momenti più a rischio”.

Ma come funziona? Prima di tutto l’applicazione consente alla persona di registrare giorno per giorno gli episodi di binge-eating, i pasti regolari e non, i propri stati d’animo e l’avvenuta assunzione o meno della terapia farmacologica. Il programma è in grado quindi, in base alle informazioni ricevute, di costruire un modello di funzionamento del soggetto, ed inviare un avviso quando identifica una situazione di potenziale rischio.

SponsorUn’intensa emozione di rifiuto, di tristezza o ansia, così come un pensiero o un avvenimento esterno possono essere quindi riletti dal programma come “rischiosi” per quella persona, con conseguente segnalazione del rischio attraverso l’emissione di un avviso sonoro. A questo punto il soggetto ha la possibilità di usufruire di una serie di interventi personalizzati della App, che lo aiutino a superare il momento del bisogno.

Gli utenti della App “TakeControl” possono quindi scegliere quanto dei propri dati personali inserire nell’applicazione, possono accedere a dei moduli specifici di apprendimento e di definizione degli obiettivi personali e possono ancora accedere ad un Social Network creato ad hoc, che gli consenta di dialogare con altre persone che condividono lo stesso problema.

La possibilità di utilizzare l’App al fine di tracciare i propri modelli di comportamento nel tempo consente di essere immediatamente consapevoli dei miglioramenti fatti, aumentando conseguentemente il proprio senso di autostima ed efficacia personale. Non solo, ma gli utenti potrebbero imparare a riconoscere come le abbuffate non avvengano per caso ma siano strettamente legate a specifici stati emotivi negativi, e ancora connessi a comportamenti ed eventi esterni “grilletto”.

Il progetto è stato uno dei vincitori selezionati nel corso di una competizione interna dell’Università sotto gli auspici di una partnership tra Università e case farmaceutiche. A Dicembre 2013 ogni progetto verrà preso in esame per una futura espansione e commercializzazione. Se verrà finanziato una nuova versione dell’applicazione per iOS potrebbe essere realizzata, così come nuove funzioni e la possibilità per l’utente di condividere i dati con il proprio terapeuta e medico, in modo che possano essere oggetto di lavoro all’interno del setting clinico.

Fonte: Stateofmind.it

10/12/2013