MILANO. Inizia il 2014, ma il volontariato guarda già al 2015. L’anno di Expo coinvolge il Paese, dà una speranza alle aziende, rivitalizza il settore turistico e ricettivo. E il terzo settore non deve, non può stare a guardare. L’esposizione internazionale coinvolgerà un esercito di volontari, si immagina soprattutto giovani, che quanto meno potranno ricavarne un’esperienza di crescita e di incontro con altre culture. Ma l’Expo sarà anche occasione per tante onlus che già si sono fatte avanti, ad esempio presentando progetti per rendere accogliente il sito anche alle persone disabili e mostrare una Milano accessibile a tutti.
Poi c’è il progetto di Cascina Triulza, voluta e ristrutturata per le organizzazioni della società civile che gestiranno, a poche centinaia di metri dal sito espositivo dove sono attesi 20 milioni di visitatori, uno spazio comune e spazi propri a rotazione. In sei mesi potranno così declinare il tema di Expo, Nutrire il Pianeta Energia per la Vita, secondo le proprie conoscenze e parlando di cooperazione internazionale, sviluppo sostenibile, alimentazione e salute.
Insomma: tante opportunità. Ci piace sottolinearlo perché questa sfida potrebbe aiutare le onlus a superare il momento di oggettiva crisi economica legato ai tagli dei fondi pubblici (sulla mancata stabilizzazione del 5 per mille andrebbe scritto un capitolo, anzi un libro a parte) e privati. E potrebbe aiutare a vincere quel senso di pessimismo e di depressione che sta intaccando anche il terzo settore. Servono nuove idee, energie, motivazioni perché, oggi più che mai, c’è bisogno dell’impegno, delle capacità e della dedizione delle associazioni e cooperative no profit. Expo potrebbe essere l’occasione per uscire dal baratro della lamentazione.
Fonte: Il Corriere della Sera.it
16/01/2014