Verso nuovi approcci terapeutici per la sindrome di Down

Verso nuovi approcci terapeutici per la sindrome di Down

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Pubblichiamo, di seguito, gli elaborati dei ragazzi della classe  3^ F della Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Troiano Delfico di Montesilvano (PE). I ragazzi hanno voluto condividere con noi l’esperienza vissuta nell’ambito del progetto di sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità realizzato dal nostro Ufficio nell’A.S. 2013/2014 attraverso delle relazioni davvero molto toccanti che noi abbiamo deciso di pubblicare sul nostro sito (una ogni giorno), per condividerle con quanti ci seguono ormai da anni in questo percorso.
Un grazie particolare alla professoressa Annalisa La Vella per la straordinaria sensibilità.

“Durante il mese di dicembre la nostra scuola ha ospitato delle persone che ci hanno parlato della disabilità. Loro ci hanno fatto capire in due incontri il vero concetto della disabilità.

PRIMO GIORNO. Mercoledì 4 dicembre è stato il primo giorno in cui ci siano incontrati; noi, inizialmente, eravamo molto allegri, poiché si tratta comunque di non fare lezione. Questi due insegnanti erano Alessia Marzuoli e Claudio Ferrante, quest’ultimo sulla sedia a rotelle, a causa di una rara malattia. Subito ci hanno consegnato un questionario, in cui io mi sono trovato un po’ in difficoltà; solo dopo mi sono accorto delle stupidaggini che ho scritto. In seguito ci hanno mostrato delle slides, che raffigurano la vita difficile dei disabili a causa delle barriere architettoniche: per esempio sulla strada parco, i marciapiedi sono così stretti che la sedia a rotelle non passa.

SECONDO GIORNO. Il secondo giorno era lunedì pomeriggio, dopo una stancante partita di calcio, finalmente avevamo qualcosa di leggero. Questa volta Claudio ci ha fatto domande riguardanti la felicità, poi ci ha fatto vedere delle slides che simboleggiavano i momenti in cui lui aiutava le altre persone nella sua stanza. Poi ci ha fatto vedere un video di una persona disabile che diceva di essere felice dieci, quindi ci ha fatto riflettere e molti di noi dicevano di essere felici dieci. Infine martedì 17 loro ci hanno fatto provare la difficoltà di guidare la sedia a rotelle ed all’inizio molti di noi facevano i gradassi, pensando di saperla usare, però, quando ci trovammo di fronte le barriere architettoniche ci siamo immedesimati in loro ed abbiamo capito quanto per loro sia difficile andare per strada. In seguito, abbiamo provato a camminare (bendati) insieme ad alcune signore cieche.
In conclusione mi ritengo molto fortunato e vorrei, in cuor mio, che venissero eliminate le barriere architettoniche in tutto il mondo.”

                                                                                   Francesco Di Flaviano 3^F

30/01/2014