Stranieri adottati “parcheggiati” all’asilo: denuncia della Fish

Stranieri adottati “parcheggiati” all’asilo: denuncia della Fish

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Pubblichiamo, di seguito, gli elaborati dei ragazzi della classe  3^ F della Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Troiano Delfico di Montesilvano (PE). I ragazzi hanno voluto condividere con noi l’esperienza vissuta nell’ambito del progetto di sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità realizzato dal nostro Ufficio nell’A.S. 2013/2014 attraverso delle relazioni davvero molto toccanti che noi abbiamo deciso di pubblicare sul nostro sito (una ogni giorno), per condividerle con quanti ci seguono ormai da anni in questo percorso.
Un grazie particolare alla professoressa Annalisa La Vella per la straordinaria sensibilità.

“Il 4 dicembre a scuola sono venute due persone, Claudio e Alessia, per spiegarci che cos’è la disabilità. Alessia ci ha spiegato alcune cose: la disabilità non è patologia o barriera, ma è una condizione di salute in un contesto ambientale sfavorevole; ha detto anche che non dobbiamo chiamare le persone con disabilità con appellativi come “mongoloide”, “handicappato” oppure “down” ma con il loro vero nome. Claudio ci ha raccontato com’è la sua vita, perché è una persona con disabilità. Poi ci ha dato un foglio con delle domande dove noi dovevamo rispondere a una di queste domande del tipo che cos’è per noi la disabilità. Il 9 dicembre è venuto solo Claudio e ci ha chiesto se noi eravamo felici, ma la maggior parte, compresa io, ha risposto che non lo era. Una cosa che mi ha colpito è che lui era felice. L’ultimo giorno è stato il 17 dicembre, dove ci hanno fatto provare ad andare su una sedia a rotelle; dopo abbiamo camminato con delle signore cieche, e anche noi eravamo bendati. Quando abbiamo finito, siamo ritornati in classe e Alessia ci ha dato un foglio con delle domande alle quali rispondere. Dopo questa esperienza mi sento più felice perché sulla sedia a rotelle non mi sentivo a mio agio e come ci ha detto Claudio, c’erano molti ostacoli. Per esempio anche un piccolo gradino può essere un ostacolo di grande difficoltà. A volte non apprezziamo ciò che abbiamo, perché non ce ne rendiamo davvero conto.”

                                                                                              Ilaria Di Francesco 3^F

03/02/2014