Arriva la primavera: tormento pollini per 1 milione 200mila bambini

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Tutto è cominciato con una foto alla sua bambina, affetta da sindrome di Down. Katie Driscoll, dopo cinque bambini, era così contenta di aver avuto una bimba che la sua eccitazione non diminuì di fronte alla notizia della sua anomalia cromosomica. "Non volevo che la gente si dispiacesse per lei o per noi, perché io ne ero fiera" ha detto all’Huffington Post. Così ha cominciato a scattarle foto e a condividerle sui social network, trasformando la sua attività in una campagna, "Cambiare il volto della bellezza", volta a convincere le aziende a includere nelle loro pubblicità le persone con disabilità. La sua campagna è cominciata nell’autunno 2012, quando sua figlia Grace ha posato per il catalogo di un amico. Poi ha iniziato a scrivere alle aziende, chiedendo se avessero intenzione di includere persone con disabilità nelle loro pubblicità; una richiesta spesso ignorata in passato, ma che ora sta ricevendo molte più risposte positive. Così è nata la partecipazione di Grace al catalogo della linea di abbigliamento per bambini Little Maven, creata dall’attrice Tori Spelling, e ad altre pubblicità. La recente partecipazione di una modella su una sedia a rotelle alla settimana della moda di New York, secondo Driscoll, è un’altra prova che in futuro la disabilità potrebbe smettere di essere un problema per l’industria della bellezza.

Fonte: Tiscalinews.it

13/03/2014