"È necessario un cambiamento culturale che consenta di considerare il diritto al lavoro non come un’opera di beneficenza ma come un investimento. Il concetto è stato espresso mercoledì da Franco Bomprezzi, presidente della Ledha: «Occorre credere nella validità dell’inclusione nelle aziende. Se chi assume un disabile lo fa perché è convinto di fare del bene alla sua famiglia non si va da nessuna parte». E se una dote lavoro non si traduce in un inserimento reale si sprecano le risorse regionali. Per una nuova coscienza si deve puntare sulla rete tra istituzioni e associazioni e confrontarsi sui dati: «Ogni persona che entrerà in azienda – ha commentato Bomprezzi – avrà un reddito, pagherà le tasse, non avrà diritto alla pensione sociale, contribuirà ad abbassare la spesa pubblica e, in futuro, potrebbe creare altro lavoro. Ci sono disabili in grado di svolgere molte mansioni ,c’è chi è bravissimo a smanettare al computer e potrebbe curare la manutenzione dei data base delle aziende». (m.bon.)
Fonte: Il Cittadino.it
14/03/2014