Sarebbero circa 4 milioni gli italiani ‘malati’ di solitudine, con maggior concentrazione nelle grandi metropoli, in particolare a Milano. Colpiti dal fenomeno il 7% in più rispetto all’anno precedente di manager e circa 500 mila dirigenti
ROMA – Sarebbero circa 4 milioni gli italiani "malati" di solitudine, con maggior concentrazione nelle grandi metropoli, in particolare a Milano, città frenetica e laboriosa per eccellenza. Significativo è l’incremento di manager colpiti dal fenomeno, circa il 7% in più rispetto all’anno precedente. A soffrire di questo stato d’animo sono circa 500.000 dirigenti, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda guidata. La figura del capo è sempre stata percepita come isolata, posta al vertice della piramide gerarchica. Oggi complici la crisi economica e una diffusione di terminali e dispositivi tecnologici sempre maggiore, questo divario sembra essersi accentuato, riducendo le relazioni tra i vertici e i collaboratori a semplici e impersonali scambi di e-mail, massaggi di chat e concise telefonate formali.
"Gli esseri umani esistono in funzione della loro rete di relazioni e soffrono se queste non sono efficaci – ha commentato Max Formisano, formatore professionista di manager e quadri e autore del libro Se solo potessi…creare relazioni efficaci’, scritto a quattro mani con Davide Tambone, edito Gribaudi – Da sempre i dirigenti di azienda si trovano a dover far fronte a problemi di tipo economico e burocratico, ma oggi, a causa della crisi economica che ha costretto molti ad apportare riduzioni di spese e del personale, a tutto questo si somma un sentimento di ostilità e diffidenza da parte dei collaboratori nei suoi confronti, come se fosse una sorta di nemico più che un alleato. Il ricorso a comunicazioni mediate da strumenti tecnologici ha contribuito a rendere i rapporti sempre più freddi e impersonali. La maggior parte dell’attività di coaching aziendale riguarda proprio le relazioni capo-collaboratore. Per instaurare una relazione professionale efficace e positiva con i collaboratori è necessario partire dall’aspetto umano, cercando di motivarli, fornire loro un obiettivo e farli sentire parte integrante dell’intero sistema."
La prima cosa dalla quale partire è, dunque, "guadagnare la fiducia dell’interlocutore, in quanto consente di aumentare la velocità dello scambio e diminuirne i costi. Per far sì che l’altro si fidi di noi, dobbiamo rispettare quattro principi: integrità (essere schietti e leali), intento (esplicitare finalità e aspettative) e capacità (mettere in evidenza i punti di forza e gli strumenti in possesso dell’azienda e del collaboratore per raggiungere l’obiettivo finale) e risultati (illustrare quelli raggiunti e prospettare una stima di quelli futuri). L’unica strada efficace che ha un leader è creare responsabilità nei collaboratori, conquistando la loro fiducia e fornendo loro continui stimoli e motivazioni".
Max Formisano, esperto nel settore della formazione personale e professionale a 360°, è tra i formatori più noti nel nostro paese, con all’attivo collaborazioni con importanti aziende italiane e multinazionali. Nel 2003 ha fondato la "Max Formisano Training-formazione" per public speaker e trainer eccellentì e una vera e propria palestra di formatori che usano la metodologia ‘maximum training®’. È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali, "Se solo potessi-9 domande che cambieranno la tua vità’ (Franco Angeli, 2010), ‘Public speaking per tutti. Se solo potessi…parlare in pubblico senza stress’ (Rizzoli Etas, 2013), ‘Se solo potessi…creare relazioni efficacì (Gribaudi, 2013), ‘Il nocciolo durò (Youcanprint, 2014).
Fonte: Superabile.it
30/04/2014