Dal 6 maggio sciopero della sete e della fame per 43 persone con grave disabilità. E dal 7 maggio presidio permanente sotto il ministero dell’Economia. Usala: "Ci lasceremo morire se i nostri tre punti di civiltà non saranno accolti"
ROMA – "Considerata l’assenza di risposte da parte del governo, ci autorottameremo": l’annuncio arriva dal Salvatore Usala, che a nome del Comitato 16 novembre manifesta le proprie intenzioni e quelle di altri 42 disabili gravissimi, in vista del prossimo presidio permanente, in programma per il 7 maggio.
Nessun segnale positivo è infatti arrivato dal governo in merito alla richiesta di "avviare un tavolo interministeriale sul piano nazionale per la non autosufficienza, promesso a fine 2013 insieme all’aumento del fondo nazionale per la non autosufficienza". Di conseguenza, a partire da mercoledì, davanti al ministero dell’Economia (via XX Settembre 97), si aprirà la mobilitazione permanente del Comitato, in difesa dei diritti dei disabili gravi e gravissimi. "Faremo lo sciopero della fame e della sete totale – fa sapere Usala – non ricaricheremo le batterie. Senza le risposte adeguate ai nostri tre punti di ‘civiltà’ ci lasceremo morire, ci autorottameremo".
Queste le tre richieste avanzate dal Comitato al governo:convocazione immediata di un tavolo interministeriale, aperto a regioni e associazioni, per discutere e avviare un piano nazionale sulla non autosufficienza, favorendo, potenziando e omogeneizzando su tutto il territorio nazionale la domiciliarità indiretta; impegno immediato per eliminazione dal calcolo dell’Isee delle provvidenze sociali esenti dall’Irpef; erogazione entro maggio del fondo della non autosufficienza con rispetto degli accordi: 30% di 275 milioni più 75 milioni per i gravissimi 24 ore.
Fonte: Superabile.it
06/05/2014