Usala è sbarcato a Civitavecchia e da domani, insieme ad altri 44, inizierà lo sciopero della fame. Lamanna: "Non hanno convocato il tavolo interministeriale, non ci hanno fermati neanche stavolta". Biondelli: "Tutta la mia disponibilità, ma devono calmarsi".
ROMA. “Usala è arrivato stamattina a Civitavecchia e altri disabili stanno raggiungendo Roma da tutta Italia: anche questa volta, il governo ha deciso di non fermarci”: Mariangela Lamanna, portavoce del Comitato 16 novembre, partita anche lei questa mattina presto da Taranto, racconta così i preparativi per il presidio permanente in programma dal 7 maggio davanti al ministero dell’Economia. I membri del comitato hanno atteso fino all’ultimo una risposta, che accordasse la convocazione del tavolo interministeriale per la non autosufficienza, ma “nessun passo concreto è stato mosso dal governo, tutto è fermo al 2011, come 12 presidi fa. In piazza porterò il comunicato congiunto dei tre ministeri (Salute, Economia, Lavoro), in cui i responsabili si assumevano precisi impegni: nessuno di questi è stato ottemperato. Raffaele Pennacchio è morto da 6 mesi e nessun passo avanti è stato compiuto”.
Le richieste, quindi, sono quelle di sempre, così come i metodi della protesta. “E’ arrivato a 45 il numero dei disabili gravissimi che da domani saranno in sciopero della fame e della sete. Parteciperanno in questo modo alla protesta, restando nelle proprie case ma mettendo in gioco la propria vita. Usala non ha portato con sé le batterie per il ventilatore ed è più determinato che mai a staccare il respiratore, mercoledì mattina. Così come è determinata sua moglie Giuseppina, che alla polizia che la minacciava di arrestarla per omissione di soccorso, la volta scorsa ha risposto: ‘Sì magari, così mi riposo’. E’ questa la tempra delle nostre famiglie. Dall’altra parte, invece, ci sono interlocutori che, pur cambiando, hanno tutti lo stesso difetto: non sanno ascoltare le nostre richieste e continuano a riempirci di chiacchiere, che non siamo più disposti ad ascoltare”.
Franca Biondelli, sottosegretario delegato dal ministro Poletti anche alle politiche per la disabilità, “ci ha risposto proponendoci un incontro il martedì o il giovedì, ma non è assolutamente ciò che chiediamo”. Dal canto suo, Biondelli conferma a Redattore sociale “la massima disponibilità a incontrarli il 7 mattina, mentre nel pomeriggio dovrò ricevere la delegazione cinese sulla disabilità. Ricordo però che ho appena iniziato questo percorso e che le criticità sono moltissime: a tutte dobbiamo rispondere. Ho già scritto al comitato – sottolinea Biondelli – quando ancora non avevo le deleghe, offrendo la mia disponibilità all’incontro. Mi hanno risposto in modo quasi brutale: non credo sia il metodo giusto, devono calmarsi. D’altra parte – aggiunge Biondelli – io non sono il tipo di politico che loro hanno in mente, con la villa a Taormina e lontano dai problemi: io la disabilità la conosco bene, perché ce l’ho in casa. E so bene quali siano le difficoltà. Del tavolo interministeriale – conclude – non ho notizie, ma confermo tutta la mia disponibilità a partecipare”.
Fonte: Redattore Sociale.it
06/05/2014