Riconoscere i caregiver familiari italiani: per l’europa questione “urgente”

Riconoscere i caregiver familiari italiani: per l’europa questione “urgente”

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Il presidente Barbuto coglie l’occasione per chiedere "interventi strutturali di governo, Parlamento e Regioni per offrire alle persone disabili pari opportunità di inclusione nel tessuto lavorativo del Paese". L’11 e 12 giugno a Napoli il convegno "Il lavoro fa per me"

ROMA – "Il lavoro è luce che ritorna. Queste poche parole, pronunciate tanti anni fa da uno dei "padri fondatori" dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, sono ancora oggi, per noi, il modo più efficace per celebrare la festa del lavoro". Sono le parole che Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Uici, affida a una nota diffusa alla vigilia del 1° maggio.

"I ciechi e gli ipovedenti italiani desiderano manifestare in questo 1° maggio tutta la loro vicinanza – afferma Barbuto – con i milioni di lavoratori che celebrano oggi la loro festa. Ci sentiamo fraternamente vicini a chi il lavoro è costretto a difenderlo tutti i giorni; a chi ancora non ce l’ha e lo cerca disperatamente; a chi è costretto ad accettare condizioni di pesante disagio, pur di portare a casa un salario spesso striminzito e inadeguato. Anche noi ciechi e ipovedenti italiani vorremmo poter festeggiare degnamente la festa dei lavoratori. Per questo vogliamo richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle migliaia e migliaia di persone con disabilità che il lavoro non riescono a trovarlo perché devono sommare alle difficoltà di tutti, il pregiudizio ancora troppo diffuso verso la propria condizione fisica o sensoriale, anche quando questa non comprometterebbe lo svolgimento regolare di una attività lavorativa. Vogliamo sollecitare i datori di lavoro pubblici e privati – prosegue il presidente dell’Unione – a mantenere atteggiamenti aperti e ricettivi verso quanti si avvicinano al mondo del lavoro pur in presenza di una qualche disabilità che occorre superare con azioni positive comuni, invece che escludere a priori chi ne è portatore".

In questo giorno di celebrazione del lavoro l’Unione invoca "interventi strutturali del Governo, del Parlamento e delle Regioni, per offrire anche alle persone con disabilità le pari opportunità di inclusione nel tessuto lavorativo del Paese, secondo i princìpi di civiltà, di umanità e di progresso ai quali deve ispirarsi l’azione della società e delle istituzioni. Noi ciechi e ipovedenti italiani, insieme a tutti gli altri lavoratori, desideriamo ricordare in questo giorno che il lavoro è il mezzo più nobile ed efficace di inclusione e di uguaglianza dei cittadini e che l’esclusione e la discriminazione fondate sul pregiudizio, costituiscono ragione di conflitto sociale e offendono addirittura la dignità delle persone".

Proprio in occasione del Primo maggio, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti intende annunciare ufficialmente una grande conferenza che si terrà a Napoli l’11 e il 12 giugno prossimi: un convegno dedicato al lavoro, dal titolo "Il lavoro fa per me!", occasione di confronto tra le federazioni rappresentative delle persone con disabilità, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, le autorità amministrative e di governo, i tanti che operano concretamente sul campo per ampliare la gamma delle opportunità professionali e occupazionali per tutti.

Fonte: Superabile.it

30/04/2015