Silus, offerta lavoro: TECNICO HARDWARE per incarico di 12 mesi

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Il giovane, con un disagio psichico, vive con angoscia il futuro, quando i genitori non potranno più esserci. "La società con noi è dura, ma la speranza non la perderò" Il giovane, con un disagio psichico, vive con angoscia il futuro, quando i genitori non potranno più esserci. "La società con noi è dura, ma la speranza non la perderò"

PALERMO – E’ intelligente, colto e sempre in grado di dare un sostegno ed una mano d’aiuto a chi come lui soffre periodicamente di piccole crisi nervose. Salvatore, diversamente da altri, avendo intrapreso un percorso terapeutico da diversi anni, è pienamente consapevole delle sue capacità e di ciò che potrebbe fare a livello lavorativo. Il suo sogno è proprio quello di trovare un occupazione anche part-time che possa allontanare anche la preoccupazione del futuro dopo i genitori. Il giovane ha 41 anni, infatti, vive con i genitori e soffre ormai da 13 anni di una disabilità mentale di tipo schizzo-affettivo. Salvatore, ormai ha raggiunto un equilibrio che gli permette di essere sereno ed operativo come tutti.

"Sogno un lavoro di tipo amministrativo in un ufficio pubblico o privato dove per legge è previsto una quota riservata a noi – dice -. Le aziende oggi purtroppo preferiscono pagare una sanzione pecunaria piuttosto che assumere uno come me. Ho già lavorato in passato ma, adesso non trovo più niente. Sono titolato ma non appena racconto il mio stato di salute mentale vengo, nelle forme più varie emarginato e discriminato. Il mio desiderio sarebbe riuscire a fare quello per cui ho studiato magari affiancando qualcuno in materia di contabilità". "Mi rendo perfettamente conto che da solo non potrei gestire un ufficio – continua -. In questo momento vorrei fare qualsiasi lavoro. Capisco che non posso fare tutto ma posso fare tanto. Vorrei fare capire che occorre superare lo scoglio della salute mentale e non sono un pazzo. Vorrei avere qualcuno che mi desse una possibilità: quella fiducia professionale iniziale che mi permetterebbe di dimostrare cosa so fare".

Salvatore, per adesso, ha soltanto la pensione d’invalidità di 290 euro. "Ho un fratello sposato ma lui ha la sua famiglia. Faccio parte dell’associazione di familiari Meravigliosamente che ha sede in uno dei padiglioni dell’Asp 6 presso l’Isil (inclusione sociale e lavoro) dove ho tanti amici. Non ho mai vissuto la solitudine perché con il tempo mi sono fatto tanti amici e mi sono sentito sempre accettato. Sono circondato da affetto e professionalità. L’unico mio tormento è soltanto la mancanza di una occupazione lavorativa – dice ancora -. Spesso do sostegno e aiuto a tanti altri giovani che vivono forme di disagio come il mio. I ragazzi mi cercano e questo mi fa stare bene anche perché riesco a capire in profondità la loro sofferenza. Mi piacerebbe anche riuscire a lavorare, magari in futuro, aiutando chi sta peggio di me. Per fortuna non sono solo e ho tanta voglia di continuare a sperare in un futuro diverso".


Salvatore ha lavorato per alcuni mesi con una borsa lavoro all’interno del vivaio Ibervillea. Ha iniziato a stare male poco prima di laurearsi in economia e finanza quando aveva 28 anni, studiando circa 10 ore al giorno. Gli mancavano gli ultimi dieci esami, quando per il forte stress gli è venuto un esaurimento nervoso. Da quel momento ha iniziato una fase diversa della sua vita in cui non sono mancati i ricoveri ospedalieri. "Nonostante tutto mi volevo laureare a tutti i costi e alla fine con l’aiuto del Cup (centro universitario disabili) – racconta ancora -, assegnandomi un tutor ci sono riuscito. La laurea dopo mille difficoltà è arrivata nel 2009 e quando mi hanno proclamato dottore sono scoppiato in lacrime di gioia. Mi sono laureato con la grande soddisfazione mia e della mia famiglia. Per un breve periodo sono andato pure a Londra, in Cornovaglia a lavorare con mio cugino come cameriere in un ristorante. Ho fatto il tirocinio per 18 mesi da un commercialista e adesso mi sto preparando per l’esame di abilitazione come esperto contabile". "Chiedo al garante regionale delle persone con disabilità – dice infine con forza – di aiutarci nell’applicazione della legge in materia di inserimento socio lavorativo negli enti pubblici e privati della Sicilia. Ricordo che l’Asp e l’università di Palermo sono da questo punto di vista scoperti per diverse unità di disabili da assumere ai sensi della legge 68/99. Mi rendo conto che per gran parte delle persone il mondo della salute mentale è veramente sconosciuto e sono tante, ancora, le chiusure e i pregiudizi che andrebbero, a poco a poco sfatati. La società è dura ma la speranza non la perderò".

Fonte: Superabile.it

04/05/2015