Il Network Italiano per il riconoscimento precoce dei Disturbi dello spettro Autistico (NIDA) dà i primi frutti con lo studio sui bambini ad alto rischio, quelli cioè che sono fratelli o sorelle di soggetti autistici. Per andare avanti nella ricerca servono anche fondi privati: i primi arrivano dalla fonazione Bambini delle Fate
ROMA – La scienza deve crescere con i contributi della società intera. Il Network Italiano per il riconoscimento precoce dei Disturbi dello spettro Autistico (NIDA), coordinato dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) e promosso con il sostegno di "1 milione di euro" del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), inizia a dare i primi frutti: una rete che si allarga e si integra grazie ai fondi europei e ai contributi del privato in un’ottica di condivisione degli obiettivi. L’Associazione Bambini delle Fate ha donato all’Iss 100 mila euro a sostegno del progetto.
"È iniziata una collaborazione importante tra il pubblico e il privato che fa onore al nostro Paese. Partimmo nel 2010 con un finanziamento ad una neuroscienziata- ricorda Walter Ricciardi, commissario straordinario dell’Iss- oggi i risultati cominciano a diffondersi anche in ambito europeo e si arricchiscono con l’aiuto di una Fondazione privata, presieduta da un cittadino impegnato personalmente nell’ambito dell’autismo. L’obiettivo e’ offrire soluzioni verso un disturbo non ancora del tutto conosciuto da un punto di vista eziologico, ma che inizia a trovare alcune risposte nel settore socio-assistenziale. Il problema è la diagnosi tardiva. Noi vogliamo identificare precocemente i bambini a più alto rischio, quelli che hanno i fratelli autistici. Dallo studio dei marcatori comportamentali- prosegue Ricciardi- arriveremo ai biomarcatori per una massima prevenzione e un intervento precoce".
Il progetto dell’Iss punta a "mettere in rete le eccellenze di un Paese. Ma per supportare tutto quello che c’e’ di buono non bisogna dimenticare il Sud, la parte più bisognosa. In Campania ci sono 4 anni di aspettativa di vita in meno rispetto a Trento". Risultati migliori arriveranno quindi "attraverso una collaborazione pubblico-pubblico e pubblico-privato no profit. Vedremo- conclude Ricciardi- se allargare la collaborazione anche a un privato profit che sia trasparente e che vada nella nostra stessa direzione".
Fonte: Superabile.it
16/07/2015