NUORO. Un mese e mezzo di battaglia da parte di sei genitori agguerriti, decine di sms, un incontro in Provincia, e persino un’interrogazione parlamentare al ministro, evidentemente, alla fine, sono serviti a qualcosa. Il 15 settembre, infatti, insieme agli altri studenti, anche Gabriele Piredda, Grazia Gaddari, e Michele Pes, potranno sedersi sul banco di scuola che tanto stavano desiderando.
Chiusa a causa dell’interpretazione di una circolare ministeriale piuttosto discussa, ha cambiato idea e fatto dietro front. E così, per i tre giovani nuoresi, affetti da disabilità, le porte della scuola sono pronte a riaprirsi. Gabriele potrà continuare a coltivare il sogno di fare il giornalista e seguire il corso informatico. Grazia potrà riassaporare l’ebbrezza di studiare in classe. Michele potrà assistere alle lezioni e conoscere tanti altri amici. I loro genitori, invece, potranno tirare un piccolo ma deciso sospiro di sollievo: dopo tante guerre, in mezzo a fondi tagliati, assistenza che non basta mai e una valanga di insensibilità, almeno questa battaglia è vinta. «Ancora dobbiamo capire nel dettaglio cosa è successo – spiega una delle promotrici della mobilitazione, Giovanna Peddio, la mamma di Gabriele – ma dall’istituto Ciusa ci hanno comunicato che i nostri figli, da settembre, potranno frequentare le lezioni perché sono stati ripristinati alcuni insegnanti di sostegno che inizialmente l’ufficio scolastico aveva tagliato. E per noi, davvero, è un grande risultato. Dopo tante fatiche almeno questa battaglia siamo riusciti a vincerla. Per questo, mi sento di ringraziare dal profondo del cuore tutte le persone che in questo periodo ci hanno scritto e ci sono state vicine. In particolare l’assessore provinciale all’Istruzione, Gianfranca Logias, che ha organizzato un incontro ad hoc in Provincia, quello comunale, Paola Demuro, il presidente Roberto Deriu che mi ha scritto una mail in privato, il parlamentare Bruno Murgia che ha presentato l’interrogazione al ministro. E tanti, tanti altri. Se l’abbiamo spuntata, infatti, è grazie a tutta questa mobilitazione». Gli insegnanti di sostegno sono stati “ripristinati”. Ce ne sarà uno per seguire due ragazzi, ma, visti i tempi di magra e di tagli, pare che bisognerà accontentarsi. Resta un ultimo problema, adesso, da risolvere: è la mancanza degli “assistenti all’autonomia”. Sono quelle figure professionali che seguono gli studenti disabili in classe in tutto quello che non riguarda la didattica. Sinora, queste figure, non sono previste per Gabriele, Grazia e Michele, ma non è detto che non arrivino altre buone notizie.
di Valeria Gianoglio
Fonte: La Nuova Sardegna
29/08/2011