A proposito di… L’ovovia sul ponte di Calatrava

A proposito di… L’ovovia sul ponte di Calatrava

| 0

Strada parco Le piattaforme per le fermate del filobus risultano fuori norma: pendenze eccessive
Marciapiedi nuovi e barriere vecchie-
In alcuni tratti, per centinaia di metri, mancano anche gli scivoli per le carrozzine

Il paradosso è stridente, ma reale. Ora che il filobus è una realtà tangibile e visibile da tutti nel deposito della Gtm, i dubbi si addensano sul percorso dove Filò dovrà passare.

I nuovi marciapiedi realizzati per le fermate del mezzo non rispettano le norme sull’accessibilità dal momento che la pendenza degli scivoli è superiore a quella prevista dalla legge. L’allarme è stato lanciato da Claudio Ferrante, presidente abruzzese di Carrozzine determinate, da sempre in prima linea nella lotta alle barriere architettoniche.

Nel corso di un convegno sulla mobilità sostenibile, Ferrante ha spiegato che i marciapiedi esistenti sulla strada-parco (in gran parte sistemati sul lato monte) sono fuorilegge in riferimento alla normativa in vigore sui diritti dei disabili. Ma non è tutto: Ferrante ha segnalato che oltre ai marciapiedi lunghi tratti della strada-parco sono privi di spazi accessibili a chi è costretto a muoversi in carrozzella. «Per centinaia e centinaia di metri – spiega – non c’è un solo scivolo dove un disabile possa passare.

Abbiamo fatto una prova partendo da viale Bovio per andare al mare: ebbene non ci sono varchi utilizzabili e per andare da viale Bovio al mare un disabile deve fare un giro lunghissimo. In pratica, anziché toglierle, sono state create barriere aggiuntive ai portatori di handicap». Problemi illustrati alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, il quale è rimasto amaramente sorpreso nello scoprire nuove problematiche da risolvere sulla strada-parco. Problemi nuovi che si aggiungono a quelli vecchi: uno per tutti, le misure risicate dei marciapiedi lato mare, dove finora è stata realizzata una sola fermata perché altre non se ne possono inserire.

Il presidente della Gtm Michele Russo ha più volte accusato i proprietari delle case a ridosso della strada-parco di aver rosicchiato metri fino ad arrivare a due passi dalla carreggiata. Una situazione difficilmente risolvibile perché se anche la Gtm volesse fare degli espropri per riguadagnare spazi sarebbe costretta ad aspettare tempi lunghi, cosa inconciliabile con il cronoprogramma di prova e messa in opera del Filò. Un bel rompicapo per Morra, già alle prese con altre vertenze da sventare e tagli da ottimizzare. All’orizzonte, intanto, si profilano le denunce in Procura e addirittura alla Corte europea di Strasburgo da parte delle Carrozzine determinatissime di Ferrante se le irregolarità non saranno eliminate. Ma possibile che quando sono state realizzate le opere nessuno abbia pensato a quella che ormai è una prassi?

Fonte: Il Tempo

03/11/2011

clicca qui per vedere l’articolo pubblicato dal quotidiano Il Tempo