La decisione del Consiglio direttivo dell’associazione delle famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale: norme poco chiare, via i medici dalle commissioni impegnate nelle visite straordinarie. Tutto immutato in quelle di prima istanza.
ROMA. I medici dell’Anffas si autosospendono con efficacia immediata dalle commissioni Inps di secondo grado attive per l’accertamento dell’invalidità civile, dello stato di handicap e disabilità. A comunicarlo al direttore generale dell’Inps Mauro Nori è una nota firmata dal presidente nazionale Anffas Roberto Speziale. La decisione, presa dal Consiglio direttivo nazionale dell’associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale, arriva in seguito ai mancati chiarimenti arrivati dall’Inps sulle “criticità nel nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile soprattutto relativamente alle modalità con cui si sta attualmente procedendo alle visite di verifica straordinaria per stanare i cosiddetti falsi invalidi”.
In particolare, ad essere “cadute nel vuoto” sono le richieste di annullamento parziale, in via di autotutela, dei Messaggi Inps n. 6763/2011 e 8146/2011 riferiti “alla visita diretta per qualsiasi invalido civile sorteggiato per la verifica straordinaria, all’equiparazione delle visite di verifica straordinaria a quelle di revisione ordinaria solo per coloro dei quali casualmente l’Inps abbia il fascicolo del precedente riconoscimento e alla mancata presenza del rappresentante medico Anffas nelle Commissioni Inps deputate ad effettuare visite di verifica straordinaria e di revisione ordinaria “equiparata”, laddove, invece, i rappresentanti di Anmic, Uic ed Ens erano stati ammessi”. Queste problematiche, fa notare Anffas, “nell’assenza di risposte dirimenti, sono state sottoposte anche innanzi al Tar Lazio prima ed al Consiglio di Stato dopo”. Le decisioni emanate in via cautelare dagli organi di giustizia amministrativa – spiega Anffas – “non hanno sciolto i dubbi ma anzi hanno ulteriormente reso contraddittoria la posizione dell’Inps rispetto alla presenza di Anffas Onlus nelle proprie Commissioni Mediche”. Di fatto, la situazione attuale prevede la presenza di Anffas nelle visite Inps di primo riconoscimento e la loro esclusione da quelle di verifica straordinaria e di revisione ordinaria a quelle equiparate. Per “evitare qualsiasi equivoco o questioni di legittimità per gli accertamenti sanitari da effettuare con eventuale grave danno per le persone con disabilità sottoposte a visita”, il Consiglio direttivo ha dunque “deliberato di autosospendere con efficacia immediata la presenza di tutti i rappresentanti Anffas all’interno delle Commissioni Inps di II grado poiché senza una normativa chiara in merito nessun medico Anffas potrebbe con chiarezza rapportarsi nei confronti delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale soggette a visita”.
Le commissioni dalle quali Anffas si è autosospesa sono quegli organi deputati agli accertamenti in seguito alla visita di I grado, che attualmente stanno svolgendo le visite straordinarie e di revisione ordinaria per i verbali che riconoscono un tempo limitato all’invalidità e che differiscono, ovviamente, dalle Commissioni per l’accertamento dell’invalidità civile c/o le Asl (anche dette di prima istanza o Commissioni Integrate Asl-Inps), regolate dalla Legge n. 295/90, all’interno delle quali resta invece invariata ed operativa la presenza dei “medici di nomina Anffas” che intervengono ogni qualvolta si debbano visitare persone affette da patologie relative alla disabilità intellettiva e/o relazionale. Anffas ricorda che non è mai stato attivato il Tavolo Tecnico Paritetico Inps – Anffas per l’analisi, il monitoraggio e le proposte di modifica al nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, la cui istituzione era stata voluta proprio dallo stesso Istituto. L’Associazione auspica che “questo momento di disorientamento possa venir meno, soprattutto per non far comprimere le garanzie e le tutela delle persone con disabilità e della cittadinanza intera”.
Fonte: Il Redattore Sociale
24/10/2011