Abruzzo, Approvata la legge sulla “Vita indipendente”

Abruzzo, Approvata la legge sulla “Vita indipendente”

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ATESSA. E’ ormai guerra dichiarata all’assenteismo nello stabilimento Sevel della Val di Sangro. Con l’ultima contestazione consegnata ieri ad un operaio, si arriva a sei provvedimenti disciplinari a cui sono seguiti quattro licenziamenti e una presentazione di dimissioni spontanee. L’ultimo caso riguarda l’abuso di permessi. Un operaio dello stabilimento Fiat di contrada Saletti è stato sorpreso intento in attività sportive invece che ad accudire i famigliari in difficoltà così come prevederebbe la legge.

L’uomo aveva presentato dei permessi per congedo parentale e per legge 104 (che consente di assentarsi dal lavoro per assistere famigliari disabili o non autosufficienti), ma è stato pedinato da investigatori privati ed è stato fotografato mentre faceva sport. Seguiranno cinque giorni di sospensione dal lavoro dopo i quali l’operaio sarà chiamato a presentare eventuali giustificazioni alla contestazione avviata dall’azienda. In caso di mancanza di prove e ragioni valid,e la Sevel potrebbe decidere di licenziare il proprio dipendente. Gli altri casi hanno riguardato invece, oltre agli abusi di legge 104, anche abusi di permessi per malattia. I tre recenti licenziamenti nella fabbrica del furgone Ducato hanno toccato operai che invece che essere a casa malati sono stati scoperti a vendemmiare in campagna. L’azienda, che denuncia un tasso di assenteismo in Sevel tra i più elevati di tutti gli stabilimenti Fiat d’Italia, è fermamente intenzionata a combattere quello che sembra essere diventato nel tempo un vero e proprio fenomeno. La maggior parte delle assenze dal lavoro sarebbe, secondo gli studi e i dati aziendali, ciclica, a seconda anche delle stagioni di raccolta di olive e di uva e di lavori da effettuare in campagna. I controlli si concentrano inoltre su assenze troppo ripetitive o sospette a ridosso del week-end.

Ma gli operai Sevel, l’unico stabilimento ancora produttivo della galassia Fiat, non ci stanno a passare per fannulloni. E quasi tutti, tra i licenziati, hanno presentato ricorso al giudice del lavoro.

Daria De Laurentiis

Fonte: Il Centro

10/10/2012