Abruzzo: bene la manifestazione, ma attenti ai Pinocchi!

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"Migliorare l’accessibilità dei parchi: è l’obiettivo del progetto "Una giostra per tutti". Spiega Francesco Ferrari, presidente del Consorzio Fun Italian Export, "la maggior parte delle attrazioni è fruibile dalle persone con speciali necessità, ciò che manca è un protocollo per farlo nel migliore dei modi"

REGGIO EMILIA – Migliorare l’acccessibilità ai parchi di divertimento per favorirne la fruizione, consapevole, da parte di persone con disabilità o con necessità speciali. È l’obiettivo di "Una giostra per tutti", il progetto promosso dal Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down e sostenuto dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Consorzio Fun Italian Export che riunisce aziende costruttrici di giostre e attrezzature per parchi di divertimento a tema. Molte di esse si trovano nel territorio reggiano. "Negli ultimi anni sono aumentati episodi di presunta discriminazione nei confronti di persone con speciali necessità che si sono visti rifiutare l’accesso ad alcun attrazioni sulla base di una generica e supposta pericolosità legata alla disabilità", dice Gianni Chiari, direttore tecnico di "Una giostra per tutti". Episodi determinati probabilmente "dalla reciproca non conoscenza". Con questo progetto, continua Chiari, "vogliamo affrontare queste problematiche in maniera corretta, sia dal punto di vista scientifico che tecnico, per consentire a chiunque, a prescindere da eventuali disabilità, di fruire in sicurezza dei parchi di divertimento nel rispetto di quanto previsto dall’Onu, relativamente al diritto a non essere discriminato". Coinvolti nel progetto anche l’Istituto superiore della sanità, medici, giuristi e diverse associazioni.

Giostre accessibili. "La maggior parte delle attrazioni è già fruibile anche dalle persone con speciali necessità, ciò che manca è un Protocollo per farlo nel migliore dei modi", spiega Francesco Ferrari, presidente del Consorzio Fun Italian Export e ad dell’azienda Preston & Barbieri che produce giostre con i cavalli. "Stiamo lavorando insieme per creare un know how il più possibile condiviso a livello internazionale che ci permetta di dare il massimo dell’accessibilità possibile e ragionevole, garantendo il massimo della sicurezza", continua Chiari. Uno dei primi passi del progetto è stata la sperimentazione in 2 parchi di divertimento, Minitalia Leolandia di Bergamo con una trentina di ragazzi con sindrome di Down e un gruppo di controllo formato da coetanei, e al Miragica di Bari con ragazzi con disabilità di tipo fisico, per documentare lo stress provocato dalla giostra, gli effetti sull’equilibrio, la resistenza alla forza centrifuga e verificare le loro reazioni, ad esempio, a prove di evacuazione a sorpresa in cui le attrazioni venivano improvvisamente bloccate.

I risultati di queste sperimentazioni saranno disponibili alla fine del 2013, mentre per la primavera del 2014 si prevede la stesura delle linee guida. Oltre all’aspetto medico, però, va tenuto in considerazione anche quello legale-giuridico della responsabilità, la legislazione su questo punto è poco chiara. Non solo in Italia. "Ad esempio, non è chiaro quale valore hanno le liberatorie che a volte sono firmate dagli accompagnatori di persone con disabilità e quali responsabilità rimangono in capo ai gestori dei parchi – conclude Chiari –  Si tratta di un problema complesso che va assolutamente risolto".

Fonte: Superabile.it

12/09/2013