Addio a Borgonovo, il calciatore che ha sbattuto la Sla in faccia ai benpensanti – 01/07/2013

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CONEGLIANO. La corsa è vietata ai disabili in carrozzina. Ai ragazzi di Conegliano dell’associazione Amici di Diego non è permesso di partecipare alla «Moonlight half marathon» di Jesolo, organizzata dal «Venicemarathon Club». «Siamo stati discriminati», affermano dall’associazione. «Si tratta di motivi di sicurezza», la risposta dell’organizzazione. Gli Amici di Diego sono conosciuti oltre i confini della Marca perchè non solo ogni anno corrono la Treviso Marathon, ma anche sono stati anche alla gara di New York, oltre a numerose altre manifestazioni podistiche. Mai nessun problema, anzi vengono sempre accolti a braccia aperte, ottenendo le autorizzazioni a partire qualche minuto prima. Il divieto invece è stato imposto per la corsa che si svolgerà domani sera alle 20 con partenza dal lungomare di Cavallino fino a Jesolo. Ci sono 3.500 iscritti, ma a dare problemi «di sicurezza» secondo l’organizzazione sarebbero i 7 ragazzi in carrozzina. «Noi ci andremo comunque», spiegano i volontari dell’associazione Amici di Diego. Come avvenuto per molte manifestazioni, dalla mezza maratona di Conegliano alle corse sui 42 km di Treviso, Firenze, San Pietroburgo, New York, gli stessi volontari e atleti spingono le carrozzine di ragazzi costretti sulla sedia a rotelle. Si tratta non solo di un modo per aggregare i disabili, ma anche di sensibilizzare sui problemi legati alle loro patologie e trovare fondi per le cure. «A Jesolo il 25 Maggio non ci vogliono, mettendo dei paletti fantomatici sulla sicurezza e sul percorso» scrive il vicepresidente dell’associazione che lancia un appello pubblico attraverso Facebook «Questo non vero, il percorso è un percorso normale come tutte le maratone e le mezze, bisogna togliere una volta per tutte questa discriminazione verso i miei ragazzi». «Non me la sento di farvi partire davanti» è la risposta fornita ai disabili dal direttore tecnico del Venicemarathon club, Claudio Zamengo, «la sede stradale è molto stretta e non vi sono vie di fuga e inoltre nella prima parte del percorso non c’è gran pubblico. Quindi per motivi di sicurezza di tutti i concorrenti non è possibile esaudire la richiesta». 7 carrozzine risultano d’intralcio a confronto di 3.500 podisti. La polemica, già scoppiata su internet con diverse persone che hanno espresso la loro vicinanza all’associazione Amici di Diego, non è destinata a concludersi qui.

di Diego Bortolotto

Fonte: La Tribuna di Treviso.it

27/05/2013