La protesta contro i tagli all’assistenza e al fondo regionale dedicato va avanti da tre giorni. Domani si sposterà davanti all’assessorato regionale alla Sanità, che fino a questo momento non ha risposto. Giovedì il tavolo con il prefetto
PALERMO – Sono molto giovani e molto arrabbiate le mamme che da tre giorni si incatenano a turno nel salotto buono di Palermo, per denunciare le negligenze e i gravi disservizi che subiscono i loro figli. Da sabato scorso, infatti, un gruppo di oltre cinquanta genitori di bambini autistici ha deciso di incatenarsi ad oltranza a turno in piazza Politeama per protestare per i tagli all’assistenza e al fondo regionale dedicato per l’autismo. L’iniziativa è stata organizzata dal comitato di genitori "L’autismo parla" e dall’associazione "Aurora onlus", insieme all’associazione Angsa Sicilia, con la solidarietà della Cgil locale e nazionale. In tutto il territorio di Palermo e provincia, secondo alcune stime, 1700 sono le diagnosi di bambini affetti da autismo. Domani la protesta si sposterà davanti all’assessorato regionale alla sanità che fino a questo momento non ha risposto alle sollecitazioni delle famiglie. Il prefetto, invece, ha risposto alla protesta dei genitori fissando per giovedì prossimo un tavolo tecnico di confronto con le associazioni e le realtà pubbliche e private interessate all’assistenza ai disabili.
"Siamo stanchi di aspettare e lottare ogni giorno per avere riconosciuti i diritti dei nostri bambini. Chiediamo il ripristino immediato del centro pubblico dedicato all’autismo che fino al 2007 esisteva presso l’Aiuto Materno – dice con forza Rosi Pennino dell’associazione ‘L’autismo che parla’ -. Era una realtà importante che adesso viene a mancare poiché siamo costretti a portare i nostri figli soltanto in centri convenzionati che non offrono terapie adeguate al tipo di patologia. In più si tratta di posti dove i nostri figli possono stare soltanto 35 minuti per due volte alla settimana". "Chiediamo che una volta e per tutte vengano destinati, così come previsto per decreto regionale del 2005, i fondi dedicati all’autismo. Sappiamo che per il 2011 la cifra destinata a Palermo è di un milione e 700 mila euro. Chiediamo al prefetto che vigili sull’uso di questi soldi. Vogliamo che questa cifra venga spesa tenendo conto delle necessità dei nostri figli. Temiamo che vengano spesi per fornire pacchetti di servizi a realtà convenzionate che offrono poco e niente e non fanno terapie accreditate".
Il decreto dell’assessorato alla sanità del 2005 prevede che le aziende sanitarie provinciali destinino ogni anno lo 0,1% del proprio bilancio a favore di attività per i bambini autistici. Le associazioni hanno chiesto, recentemente, alla sesta commissione regionale dell’Ars e alla commissione nazionale errori sanitari di intervenire per attuare maggiori controlli ad alcune realtà convenzionante che operano in maniera non idonea nell’ambito delle terapie ai disabili ma non hanno ottenuto ancora una risposta. "Adesso siamo al punto che i bambini con disabilità debbono pagare il prezzo e la violenza di questa crisi – commenta Nina Daita, coordinatrice dell’Ufficio disabilità della Cgil nazionale -. Invece sarebbe più importante salvare vite umane piuttosto che le banche". Tra i diversi punti della loro richiesta scrivono: "Vogliamo la creazione di un polo specialistico per la Sicilia Occidentale – si legge nel documento programmatico dell’associazione "L’autismo Parla -. Chiediamo che all’interno dell’Azienda Ospedaliera ‘V. Cervello’ vengano recuperati i locali funzionali per la creazione del centro; la ristrutturazione del bene dell’immobile di proprietà della regione Sicilia sito in Viale Cerere da rendere operativo attraverso i fondi 328 per realizzare un progetto europeo che consenta l’invio di risorse stabili per i laboratori di gioco e di avvio al lavoro; chiediamo un’azione specifica per il finanziamento di progetti educativi eseguiti in domiciliare con il vincolo di una formazione specifica degli operatori".
"Esistono a Palermo solo 2 centri convenzionati in cui il soggetto autistico può usufruire di due o tre terapie a settimana della durata di 45 minuti – si legge ancora nel documento -. Questi centri oltre a non essere sottoposti ad alcuna verifica per il rispetto della qualità delle terapie, non offrono le adeguate terapie accreditate (Aba), le linee guida regionali affermano che un soggetto autistico necessita di circa 25 ore di terapie settimanali per recuperare il maggior numero di abilità e in casi di disturbo lieve in alcuni casi anche completa guarigione con il coinvolgimento attivo dei genitori. Chiediamo che tutti i centri convenzionati, soprattutto la Polisportiva Palermo e il Ceopar vengano sottoposti a controlli da chi di competenza". Inoltre le associazioni chiedono pure la firma di una convenzione tra il Centro Autismo e il Dipartimento Universitario di Scienze della Formazione "per poter formare i giovani laureati per il tutoraggio supervisionato in modo da reperire risorse utili per i diversi momenti del quotidiano – scrivono le famiglie -, e l’obbligo al comune di Palermo di applicare le normative vigenti in materia di diritto ed ore di sostegno nelle scuole, con l’aggiunta obbligatoria della figura dell’assistente alle autonomie".
Fonte: Superabile.it
05/10/2011