Ai diritti umani i bilanci devono inchinarsi – 01/10/2012

Ai diritti umani i bilanci devono inchinarsi – 01/10/2012

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FIRENZE. «Una cultura discriminatoria nei confronti degli alunni disabili da cambiare subito». Una cattiva abitudine di «dirigenti scolastici e di alcuni insegnati inaccettabile ». Giovanni Di Fede non risparmia accuse. Secondo l’assessore provinciale all’istruzione fra presidi e docenti sta crescendo un fenomeno preoccupante: «È un’azione quasi sistematica: i dirigenti scolastici, alla fine della terza media, invitano le famiglie a iscrivere i figli disabili non nei licei ma negli istituti tecnici o professionali, affliggendo così le legittime vocazioni e aspirazioni di centinaia di ragazzi».

Non solo. «Capita sempre più spesso che studenti portatori di handicap vengano confinati in aule diverse da quella di appartenenza, da soli con un insegnante di sostegno. Non va bene. La Regione ha speso 1,7 milioni per progetti che favoriscano l’integrazione come valore di tutta la classe». Una posizione forte, ma supportata «dalle numerose testimonianze che raccolgo da genitori e insegnanti che si stanno ribellando», continua Di Fede, e dai dati sulle iscrizioni. In tutta la Provincia sono 649 gli alunni disabili iscritti alle superiori (erano 545 nel 2011-12), il 90% ha scelto un professionale o un tecnico industriale, ben 104 frequentano l’alberghiero Buontalenti.
Diverse le «giustificazioni» con cui i presidi suggerirebbero alle famiglie le “superiori di serie B”: «In primo luogo – dice Di Fede, che ha lanciato il suo appello in consiglio provinciale – si pensa che il percorso di studi in queste scuole sia più semplice. Ma dove sta scritto che chi ha solo una disabilità fisica non possa affrontare un classico o uno scientifico? E poi c’è una tendenza a considerarli istituti di frontiera, più attrezzati a gestire il disagio sociale. Non è un caso che siano anche la destinazione del 90% dei 4.000 alunni stranieri». È una «discriminazione sottile», sostiene l’assessore, che fa affiorare «una consuetudine deprimente» nel mondo della scuola, e cioè «preservare i licei classici e scientifici da quella che viene ritenuta una contaminazione».

«Non so se siano i presidi i responsabili, ma ha ragione Di Fede – rincara Valerio Vagnoli, preside dell’alberghiero Saffi – il modo di fare orientamento alle medie è una vergogna. Ne sono testimone diretto. All’inizio dell’anno ho trovato sui banchi dell’alberghiero un ragazzo con una sensibilità perfetta per una formazione liceale. Peraltro, per il suo tipo di handicap, non avrebbe neanche potuto mettere piede in un laboratorio. Così ho invitato i genitori a rivedere la scelta. Hanno capito, e dopo pochi giorni l’ho ritrovato nello scientifico dell’Educandato di Poggio Imperiale, di cui ho la reggenza. Beh, ne sono stato felicissimo. Ma purtroppo sono pochi i casi in cui si riesce a correggere la rotta».

di Mario Neri

Fonte: La Repubblica.it

20/09/2012