La decisione del ministero per l’integrazione è di natura "tecnica" e non politica: serve per evitare che siano annullate le partenze di 18 mila giovani previste per il 2012. La sentenza obbligherebbe infatti il Governo ad annullare il bando per 18.000 giovani, che dovrebbero prendere servizio a febbraio
MILANO – Il ministero per la cooperazione internazionale e l’integrazione ha deciso di presentare ricorso contro l’ordinanza del tribunale di Milano che ha aperto il servizio civile ai giovani stranieri. Un ricorso di natura tecnica e non politica, spiegano dal Dipartimento del servizio civile che rientra nelle competenze del ministro Andrea Riccardi. La decisione del giudice, del 12 gennaio scorso, obbliga infatti il Governo a cancellare il bando di reclutamento del settembre 2011 e a predisporne un altro, annullando così la partenza di circa 18mila giovani già prevista per il 2012. "Il ministro non è contrario alla possibilità di far svolgere anche ai cittadini stranieri il servizio civile -spiega il portavoce-. Ma oggi questa possibilità è esclusa dalla legge vigente. Su questo si sta facendo una riflessione". Le partenze previste per l’inizio del 2012 sono intanto state sospese e bisognerà attendere l’esisto del ricorso.
Una soluzione diversa si può trovare, sostiene l’associazione Avvocati per niente, che ha patrocinato la causa per discriminazione presentata dal 26enne pakistano Syed da cui è scaturita la sentenza del Tribunale di Milano (vedi lanci del 12 gennaio 2012). "Se la rimozione immediata della discriminazione che il giudice giustamente ha imposto crea delle complicazioni organizzative eccessive – afferma Alberto Guariso, presidente di Avvocati per niente e legale di Syed -, penso se ne possa discutere attorno a un tavolo senza necessità di prolungare il contenzioso: la norma prevede ad esempio la possibilità di un piano di rimozione delle discriminazioni che può avere anche un percorso più lungo e si potrebbe quindi differire l’apertura al prossimo bando, purché ciò venga garantito sin da ora". Secondo Avvocati per niente il giudice di Milano ha già indicato come interpretare le norme sul servizio civile. "La tesi del ‘vorrei ma non posso’ è poco comprensibile -aggiunge Alberto Guariso -: ad oggi l’unico giudice investito della questione, che per legge era abilitato a emettere un verdetto valido per tutto il territorio nazionale, ha deciso che il servizio civile va aperto agli stranieri. Quindi ad oggi la Pubblica amministrazione non solo può ma deve attenersi a questa interpretazione sicché non ha senso opporre un vincolo di legge che il Giudice ha ritenuto non esistente". (Dario Paladini)
Fonte: superabile.it
20/01/2012