Il padre si uccide, i figli disabili lo vegliano
per tre giorni: «Abbiate cura di loro»
Un antiquario di Abano si è tolto la vita nel suo laboratorio
Lettera ai parenti: «Non pensate a me, non voglio un funerale»
PADOVA – I figli disabili “costretti” dalla loro situazione fisica a vegliare per tre giorni il padre suicida. È accaduto ad Abano Terme (Padova) e questa volta non c’entra la crisi economica. È una storia di ordinaria disperazione e solitudine sociale quella che ha portato un’anziano antiquario a togliersi la vita.
L’uomo si è ucciso impiccandosi nel laboratorio al piano terra della sua abitazione, e i due figli disabili, che erano la sua unica preoccupazione, non hanno potuto che attendere che qualcuno venisse a soccorrerli, forse per tre giorni. Il 71enne ha espresso il dolore per un’esistenza che ormai non tollerava più, con la preoccupazione sempre più grande per il futuro dei figli, in una lettera lasciata ai parenti: «non pensate a me, non voglio un funerale, abbiate solo cura dei miei figli».
L’artigiano aveva perso la moglie una decina d’anni fa. Il corpo è stato scoperto da una sorella, avvisata da un collega dell’uomo che da qualche giorno non aveva più visto l’amico al lavoro. Sulla salma sarà eseguita l’autopsia. Il 71enne potrebbe essersi ucciso tre giorni prima della scoperta del fatto, dato che uno dei figli dell’uomo, inconsapevole di quanto era avvenuto, ha detto che non mangiava da allora.
da il gazzettino.it