Pur essendo un argomento attenzionato dal Parlamento da diverso tempo, le procedure per l’accertamento delle invalidità civili nei confronti di persone affette da patologie gravi o irreversibili, continuano ad essere discriminanti.
Il problema persiste infatti in tutta la sua drammaticità, dal momento che anche ai soggetti portatori di menomazioni irreversibili o di patologie escluse da visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, continuano ad essere ugualmente richiesti ulteriori controlli, con tutti i disagi e umiliazioni che ne conseguono. Ad oggi non è stato fatto nulla affinché a queste persone venissero risparmiati questi enormi disagi.
Il sottosegretario Guerra, nel rispondere alla mia interrogazione su un problema sollevato già nel mese di luglio scorso, non ha potuto fare altro che descrivere lo stato dell’arte, che ben conoscevamo, una brutta eredità lasciata dal precedente Governo. Il caso del sig. Gandolfi ha infatti trovato una soluzione già dal novembre scorso in quanto, dopo la presentazione del mio atto parlamentare c’è stata un intervento dal Ministero della Salute. Tutto ciò non ha impedito il reiterarsi del problema come nel caso della Sig. Anna Lissi, presidente dell’Associazione PostPolio di Lecco, finita addirittura sulla stampa nazionale.
Prendo atto della volontà del Governo di trovare una soluzione. Ne è un esempio la convocazione del tavolo di confronto coni vari soggetti interessati (inps, asl, regioni) proprio a partire da ieri sera, però la risposta avuta non mi soddisfa. Ho ribadito pertanto che la semplificazione tanto richiamata deve essere finalizzata al miglioramento del servizio per i cittadini coinvolti, ciè i più deboli, mentre sino ad ora si è aumentato il disagio in nome dei “falsi invaldi” e non è stato dato seguito al contrenuto di ben cinque mozioni già approvate dalla Camera. Mi aspetto che altre persone, con grave disabilità, non siano costrette a subire il medesimo trattamento ricevuto del signor Angelo Gandolfi e dalla Sig.ra Anna Lissi e tanti, tanti altri disabili.
Di seguito, interrogazione e risposta:
Interrogazione a risposta in Commissione 5-05252 presentata da Lucia Codurelli mercoledì 3 agosto 2011, seduta n.512
CODURELLI e SCHIRRU. – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.- Per sapere – premesso che: il 21 luglio 2011 la Camera ha approvato 5 mozioni di cui una presentata dal Partito Democratico che chiedeva al Governo di porre rimedio alle norme che rendono particolarmente complicati e assurdi gli accertamenti per la concessione delle pensioni di disabilità. Numerose sono state le iniziative del PD in Commissione affari sociali e in Assemblea, finalizzate a individuare strumenti utili per attenuare gli effetti perversi delle norme sull’accertamento della invalidità; in particolare, è necessario semplificare le periodiche verifiche sullo stato di invalidit à visto che anche portatori di invalidità grave ed irreversibile vi si devono sottoporre. I criteri restrittivi previsti per le commissioni di accertamento registrano in gran parte dei casi ricorsi contro la sospensione momentanea della pensione che vengono accolti;
inoltre, la mozione impegna il Governo a fornire dati sulle verifiche fin qui fatte e ad adottare nuovi strumenti per attenuare gli effetti perversi delle norme sull’accertamento della invalidità;
si è, infatti, assistito, nei mesi scorsi ad una vera e propria “ caccia alle streghe” nonchè a battaglie puramente ideologiche che hanno costretto i veri invalidi a pesanti iter burocratici senza fine, per vedere riconosciuto un loro diritto. Tutto ciò rende opportuno e necessario procedere ad una semplificazione delle periodiche verifiche sullo stato di invalidità che obbligano a estenuanti perdite di tempo persone con pesanti disabilità fisiche;
ad oltre un anno dall’entrata in vigore dell’articolo 20 del decreto-legge 1 o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, “Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile”, che attribuisce all’Inps nuove competenze per l’accertamento dell’invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, con l’intento di ottenere tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefici, la nuova procedura, invece di portare chiarezza e celerità, ha registrato gravissime inefficienze, che hanno provocato e stanno provocando tuttora disagi a persone già drammaticamente colpite, costrette ad aspettare mesi e mesi prima di vedere riconosciuto il loro diritto;
il Governo, nella persona del Sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali Bellotti, ha prima chiesto di soprassedere all’intensificazione dei controlli almeno fino al termine del piano di verifica, rassicurando che il disegno di legge delega di riforma fiscale e assistenziale prevede il riordino dei criteri per la concessione delle prestazioni assistenziali, compresa l’indennità di accompagnamento. Ha poi sottolineato che maggiori competenze all’INPS sono già state delineate nella manovra finanziaria appena approvata che, all’articolo 18, comma 22, prevede la possibilit à per le regioni di stipulare convenzioni con l’INPS anche per il primo accertamento. Infine, ha fornito rassicurazioni verbali circa la cautela con cui si effettuano i controlli, in particolare nei confronti delle persone affette da patologie ingravescenti o stabilizzate;
in relazione a quest’ultimo punto, è stata inviata all’interrogante una lettera di denuncia, indirizzata al presidente dell’INPS e apparsa anche sulla stampa locale, del signor Angelo Gandolfi, 60enne della provincia di Lecco su una sedia a rotelle, che vive la condizione di disabilità da quando ne aveva due. Gandolfi, rinunciando al suo diritto alla privacy, ha deciso di denunciare le continue e reiterate richieste di documentazione da parte dell’INPS per attestare la sua condizione di disabilità ; appare evidente che ai soggetti portatori di menomazioni irreversibili o di patologie escluse da visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, cos ì come previsto dalla legge, continuano ad essere ugualmente richiesti ulteriori controlli con tutti i disagi che ne conseguono;
il signor Gandolfi, dopo aver scritto alla direzione provinciale dell’INPS e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Sacconi, facendo presente detta situazione, ha dichiarato che non presenterà la documentazione richiesta per l’ennesima volta e attenderà la convocazione alla visita di controllo, qualora la sua comunicazione non venisse intesa come autocertificazione;
le condizioni di salute di Angelo Gandolfi sono purtroppo irreversibili, nonostante i progressi della ricerca scientifica. Nell’immediato dopoguerra, all’età di due anni è stato infatti colpito dalla poliomelite, che gli ha danneggiato il midollo spinale. La conseguente paraplegia lo ha definitivamente privato dell’uso delle gambe;
nonostante sia un portatore di invalidità irreversibile, da oltre 40 anni, il signor Gandolfi viene periodicamente chiamato a rendere conto degli esiti di questa patologia che gli da diritto di percepire un’indennità mensile di 487,39 euro;
pur riconoscendo legittimo il diritto alla verifica, appare grave l’atteggiamento dell’INPS nei confronti del caso citato in premessa -:
se non ritenga urgente intervenire per evitare che altre persone, con grave disabilità, siano costrette a subire il medesimo trattamento.(5-05252)
TESTO DELLA RISPOSTA
Le interrogazioni che passo ad illustrare vertono entrambe sul procedimento di riconoscimento dell’invalidità civile adottato ai sensi dell’articolo 20 del decreto-legge n. 78 del 2009 che ha disciplinato il riordino e la semplificazione complessiva del procedimento di concessione delle prestazioni in favore degli invalidi civili e minorati civili nonché la verifica della permanenza dei requisiti, pertanto fornirò per esse una risposta congiunta.
Questo procedimento di riconoscimento prevede che la concessione dei benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità avvenga con il diretto coinvolgimento dell’INPS, attraverso l’integrazione della Commissione medica delle Aziende sanitarie locali (ASL) con un medico dell’istituto. Le finalità originarie della norma erano due: garantire un’omogeneità di valutazione sul territorio nazionale e attivare una procedura telematica condivisa, nella prospettiva di garantire ai cittadini maggiore trasparenza e funzionalità. Secondo la normativa, all’INPS spetta, in ogni caso, il compito di accertare in via definitiva la sussistenza dei requisiti che possono dare luogo ai benefici di legge. Inoltre all’istituto è stata assegnata la funzione di verificare la permanenza dei requisiti sanitari che hanno dato luogo alla concessione dei benefici economici.
Per regolare il nuovo flusso procedurale, l’INPS ha sviluppato un’apposita applicazione informatica per gestire in via telematica l’intero iter che, a partire dal 1 o gennaio 2010, è stata messa a disposizione di tutti i soggetti coinvolti. Si sono però verificati dei problemi in quanto il sistema informatico proposto dall’Inps non sempre dialogava con quello utilizzato da alcune regioni e non sono poche le Asl che a tutt’oggi trasmettono all’Inps i verbali delle visite in modalità cartacea. Il procedimento prevede che il cittadino che intende presentare domanda di accertamento per il riconoscimento dell’invalidità civile deve preliminarmente recarsi presso un medico abilitato allacompilazione e alla trasmissione telematica del certificato introduttivo che attesti le infermità invalidanti.
In seguito all’acquisizione del certificato, il sistema genera una ricevuta che il medico provvede a consegnare al cittadino; tale ricevuta riporta il numero del certificato che deve essere indicato sulla domanda di accertamento per l’abbinamento informatico dei due documenti.
L’ iter procede, quindi, con la presentazione, sempre in via telematica, della domanda di accertamento da parte dell’interessato, direttamente tramite il PIN rilasciato dall’istituto o con l’assistenza dei patronati o delle associazioni di categoria dei disabili.
La seconda fase del procedimento, che consiste nell’accertamento sanitario da parte della Commissione medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS, prende avvio con la convocazione a visita del cittadino innanzi a tale commissione. La calendarizzazione delle visite è di esclusiva pertinenza delle ASL.
Le gravi patologie indicate nel decreto ministeriale 2 agosto 2007 (in particolare: minori con patologie concernenti la sfera psichica o con patologie di tipo genetico malformativo; persone inserite in strutture di lungodegenza o in residenze protette; soggetti interdetti; soggetti di interesse geriatrico con perdita dell’autonomia personale adeguatamente documentata) possono, invece, essere escluse dalla visita diretta al fine di evitare inutili controlli. Si è però talvolta verificato che, per problemi legati alla trasmissione delle informazioni fra i soggetti interessati, anche persone con queste patologie siano stati chiamati a visita. Inoltre, per i cittadini affetti da patologia oncologica, ai sensi del decreto-legge n. 4 del 2006, è previsto il rilascio immediato di verbali con piena, ancorché provvisoria, efficacia.
Dopo un primo periodo di applicazione del nuovo procedimento di riconoscimento dell’invalidità, si sono verificate delle criticità, che hanno portato ad allungamenti dei tempi.
In conseguenza delle criticità segnalate dalla Conferenza delle regioni e delle provincia autonome, era stato avviato un tavolo tecnico tra regioni, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della salute e INPS al fine di assicurare la corretta gestione degli accertamenti socio sanitari. Al termine dell’ultima riunione, l’INPS ha comunicato, con nota inviata alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, alcuni chiarimenti nonché aggiornamenti in ordine alle nuove modalità gestionali introdotte nell’ambito del nuovo procedimento per il riconoscimento dell’invalidità civile. In particolare, l’istituto ha comunicato di aver fornito istruzioni operative alle proprie sedi regionali affinché a livello periferico vengano stabiliti i contatti ritenuti più opportuni, in relazione anche alle singole realtà territoriali, al fine di agevolare, nell’interesse dei cittadini, il flusso procedurale, e di recuperare efficienza ed efficacia nei perseguire gli scopi comuni definiti dalla legge.
Anche in ragione dei problemi ricordati nelle interrogazioni, e a conferma dell’attenzione che il Governo intende porre su tale rilevante ed attuale tema, informo che nelle prossime ore avrà luogo il primo di un insieme di incontri tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – che io stessa rappresenterò -, il Ministero della salute, le regioni e l’INPS all’esito dei quali sarà possibile dare maggiori dettagli sullo stato dell’arte e sulla tempistica dell’attuazione del nuovo procedimento di riconoscimento dell’invalidità civile e individuare le possibili soluzioni ai problemi che questa prima fase di attuazione della norma ha indubbiamente sollevato.
Da ultimo ricordo che l’articolo 4 del recente decreto-legge n. 5 del 2012, cosiddetto decreto semplificazione e sviluppo, prevede disposizioni volte alla semplificazione della documentazione per le persone con disabilità al fine di evitare ripetuti accertamenti permettendo, così, un flusso più veloce per l’assegnazione del contrassegno invalidi e per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali sui veicoli.
Il comma 3 del medesimo articolo 4 prevede, inoltre, una delega al Governo al fine di emanare uno o più regolamenti volti a individuare gli ulteriori benefici per l’accesso ai quali i verbali delle commissioni mediche integrate attestano l’esistenza dei requisiti sanitari, nonché le modalità per l’aggiornamento delle procedure informatiche e per lo scambio dei dati per via telematica.
Concludo segnalando che, relativamente alla vicenda del signor Angelo Gandolfi, richiamata dall’onorevole Codurelli, l’INPS ha fatto sapere che la sede di Lecco, dopo aver esaminato la documentazione inoltrata dalla ASL – che, pur risalendo al 2004, è stata integrata dalle risultanze di un accertamento previdenziale del 2010 – ha concluso in data 2 novembre 2011 l ‘accertamento sugli atti, con la conferma dell’indennità di accompagnamento e l’applicazione del decreto ministeriale 2 agosto 2007, che esclude il signor Gandolfi da ulteriori controlli dello stato invalidante.
On. Lucia Codurelli
Fonte: Disablog.it
12/03/2012