Autismo. Comitato bioetica: Manca approccio unitario tra medici, servizi e famiglie

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VITERBO. Viterbo riconosce la Lingua dei segni, il canale comunicativo visivo-gestuale che utilizza la maggior parte delle persone affette da sordità. E’ stata infatti sottoscritta da tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che d’opposizione, la mozione per il riconoscimento della Lis, lingua italiana dei segni, presentata dal consigliere Marco Ciorba, Oltre le Mura. Il dibattito della mozione, dopo il passaggio in IV commissione consiliare è previsto per oggi, giovedì 1 agosto alle ore 15.

“Per Viterbo è un evento storico – ha dichiarato Ciorba – , è tra le prime città italiane, la prima in tutto il centro sud, anche prima della capitale, a riconoscere la Lingua italiana dei segni. Mi auguro che questa iniziativa, che dimostra la sensibilità di tutti i viterbesi alle istanze della comunità dei sordi, sia riproposta anche da altri Comuni, ad iniziare da quelli della nostra provincia”.

“E mi auguro anche – conclude Ciorba – che presto approdi anche in Parlamento, visto che l’Italia , a differenza del resto d’Europa e di ben 44 Paesi nel mondo, ancora stenta a riconoscerla ufficialmente come lingua propria della comunità dei sordi, con pari importanza e dignità di tutte le altre lingue”.

La lingua dei segni è stata riconosciuta dal Parlamento Europeo nel 1988 come e vera e propria lingua dei sordi, come metodo comunicativo che utilizza il canale visivo-gestuale anziché quello acustico -verbale. L’articolo 21 comma E della convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità recita testualmente l’obbligo “di riconoscere e promuovere la lingua dei segni”, mentre l’Italia non ha ancora sancito con una norma l’applicazione di questo obbligo.

Con questa mozione i consiglieri comunali viterbesi si impegnano a riconoscere la lingua dei segni come importante strumento di comunicazione e ad eliminare ogni barriera comunicativa dai pubblici uffici comunali per permettere ai cittadini sordi di essere partecipi e parte integrante della comunità.

“Il suo non riconoscimento – si legge nel testo integrale della mozione – significa, pertanto, annullare secoli di educazione, di storia, di ricerche, ignorare una fonte di ricchezza culturale educativa; significa relegare la persona sorda nel suo mondo, negarle un futuro d’integrazione, significa condannarla al silenzio, all’incomunicabilità e all’isolamento, pertanto si chiede il riconoscimento della lingua dei segni italiana come espressione del valore di cittadinanza, di modo che, grazie alla Lis, tutti possano sentirsi pienamente cittadini italiani”.

Fonte. Viterbo Oggi.it

02/08/2013