Mercoledì i disabili celebreranno il "funerale alla disabilità" e invieranno una lettera al Capo dello Stato. "Ti chiediamo un intervento in favore di quei figli svantaggiati che non sono causa del disastro finanziario, ma rischiano di diventarne vittime"
ROMA – "Non chiediamo nessun favore, vorremmo solo il rispetto di diritti come le Pari opportunità e la non discriminazione, appellandoci alla Costituzione e alla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità". È l’appello che l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) di Pescara rivolge al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in una lettera che verrà inviata durante la celebrazione del "funerale alla disabilità", una manifestazione di protesta contro i tagli che si terrà a Pescara mercoledì prossimo dalla Chiesa di S. Andrea fino alla sede della Prefettura, dove avverrà l’incontro ufficiale con il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono a cui verrà consegnato l’appello destinato al Presidente della Repubblica. "Il nostro giudizio sui tagli al sociale previsti dalla manovra economica è chiaro e netto – spiega Camillo Gelsumini, presidente Uildm Pescara -. Si tratta di una catastrofe umana, oltre che sociale ed economica, che bisogna scongiurare a tutti i costi".
"Oggi – spiega Gelsumini -, con i nuovi previsti tagli all’indennità di accompagnamento di 487,39 euro e alla pensione di invalidità civile di 260,27 euro, si mette in serio pericolo la sopravvivenza non solo del disabile, ma di tutta la famiglia. Persino gli istituti dove sono ricoverati non solo disabili gravi, ma anche anziani affetti da malattie senili come l’Alzheimer, saranno costretti a rimandare a casa molti pazienti, se non avranno una integrazione pari agli assegni che saranno cancellati". Voci di tagli anche alla riabilitazione, afferma la Uildm, "come se per un ragazzo distrofico l’esercizio fisioterapico giornaliero fosse un inutile lusso, e non un trattamento fondamentale per la sopravvivenza stessa di un individuo permanentemente immobile a letto, per contrastare le retrazioni tendinee e la degenerazione muscolare, per il metabolismo stesso". Preoccupazione anche per le pensioni. "Dopo l’azzeramento del Fondo nazionale per le non autosufficienze, dopo la riduzione del Fondo nazionale per le politiche sociali, avvenute negli scorsi anni – si legge nella lettera -, ora si parla addirittura di intervenire sulle pensioni di invalidità e sulle indennità di accompagnamento. Oltre a ricordare che stiamo parlando di importi singoli molto bassi, vogliamo portare alla tua attenzione che tutti, e sottolineiamo tutti, i disabili percettori, senza queste, pur piccole, somme avrebbero seri problemi di sopravvivenza". Le associazioni, quindi, si rivolgono direttamente a Napolitano, sperando che possa richiamare l’attenzione del mondo politico sul problema. "Ti chiediamo solo un deciso intervento in favore di quei figli svantaggiati – si legge nella lettera -, che, sicuramente non sono causa del disastro finanziario esistente, ma rischiano di diventarne le vittime principali".
Fonte: superabile.it
30/08/2011