Dura condanna della Fish per la grave intimidazione subita dalla Comunità Progetto Sud. La presidente Coppedè: “Il volontariato attivo può infastidire e armare mani vigliacche e ignote”.
LAMEZIA TERME – Dura condanna della Fish (Federazione italiana superamento handicap) per la grave intimidazione subita da don Giacomo Panizza e dalla Comunità Progetto Sud che, a Lamezia Terme, gestisce il centro accoglienza per minori stranieri senza famiglia. I giovanissimi immigrati sono ospitati in una struttura confiscata al malaffare a cui è stato fatto saltare l’ingresso con una bomba, nella notte di Natale. Nello stesso stabile ha anche sede la Fish calabrese guidata dalla presidente Nunzia Coppedè. "Quando la società civile esprime il proprio più deciso impegno, quando promuove e realizza, con i fatti, la cultura della solidarietà, quando il volontariato si trasforma in denuncia quotidiana e vivente del degrado, dell’abbandono, della violazione dei diritti umani, può anche infastidire qualcuno ed armare mani vigliacche e ignote".
Queste le parole durissime di Pietro Barbieri, presidente nazionale della Fish, che aggiunge: "Il bersaglio prescelto è altamente simbolico. Si tratta di un’autentica concentrazione del miglior volontariato non solo di Lamezia Terme, ma è anche la sede di un centro di accoglienza per minori extracomunitari senza genitori. Da anni la Comunità Progetto Sud è un polo di attrazione per chi non si arrende, per chi è convinto che la tutela dei diritti umani e le concrete azioni di solidarietà possano essere oltre che una risposta alle necessità concrete, anche un’occasione di rinascita per sconfiggere il degrado e la prepotenza della ‘ndrangheta". Barbieri ricorda anche che don Giacomo Panizza, fondatore e presidente della Comunità Progetto Sud, "è da qualche tempo sotto scorta, ma qualsiasi precauzione per la sicurezza non è sufficiente, dati i cento fronti di impegno ed il buon numero di volontari attivi". Per il presidente nazionale della Fish serve un più forte e deciso sostegno da parte dei cittadini che abbiano a cuore la propria collettività e il futuro dei propri figli. "Quella calabrese è stata la prima delegazione regionale della Fish – rimarca Barbieri – Ciò ha consentito di porre nell’agenda della Federazione alcuni temi di prioritaria importanza per la Calabria e per l’intero Sud. Quindi chi ha attaccato la Comunità Progetto Sud ha attaccato anche la Fish nella sua interezza". A manifestare vicinanza alla Progetto Sud anche il mondo dell’associazionismo lametino. Le sigle di terzo settore Agende Rosse Calabria, Casa della Legalità di Lamezia Terme, Arci Servizio Civile Lamezia Terme , Arci Servizio Civile Calabria , Arci Lamezia Terme – Vibo Valentia, Arci Calabria , Cooperativa Sociale Inrete , Circolo Martin Luther King , Legambiente Calabria , CSV (Centro Servizi per il Volontariato) della Provincia di Catanzaro, Libera Lamezia, Revolution Legalità denunciano con forza la terribile intimidazione, ponendo l’accento su come il vile gesto rappresenti un attacco a tutta la società civile lametina. "Di fronte a quanto accaduto – fanno sapere le associazioni – riteniamo non basti più l’indignazione. E’ importante, invece, che ognuno si assuma la sua responsabilità di fronte a questa violenza assurda, intrisa anche di razzismo". Per le realtà associative operanti sul territorio lametino e catanzarese " Ciò di cui ha bisogno in questo momento il nostro Paese è un’antimafia seria, continua e continuativa, fatta di scelte individuali e comunitarie, capaci di costruire cambiamento e giustizia sociale". Da ciò la forte sollecitazione per il contrasto alla criminalità organizzata e per la promozione "di una cultura della legalità e del vivere insieme, nel rispetto delle comunità straniere presenti in Italia e nella sicurezza per tutti.E’ questo il miglior modo – concludono le associazioni – per essere vicini a don Giacomo Panizza e alla Comunità Progetto Sud". (msc)
Fonte: SuperAbile.it
28/12/2011