Bologna, il Comune rinnova i pass invalidi temporanei. Ma la legge non lo consente

Bologna, il Comune rinnova i pass invalidi temporanei. Ma la legge non lo consente

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PESCARA. La scuola organizza una giornata per assistere a uno spettacolo teatrale, tutti i bambini vanno regolarmente con il pulmino, tranne uno che deve essere accompagnato dai genitori. Non per una punizione a causa di una nota, ma perché convive con una disabilità. È quanto successo nella scuola di Via Gioberti.  «Per questa mattina – spiega il presidente dell’associazione Carrozzine determinate Claudio Ferrante, che ha raccolto la segnalazione della famiglia del bambino – tutti i ragazzi che frequentano quella scuola andranno all’auditorium De Cecco con mezzi comunali, un bambino che convive con la tetraparesi spastica no. Ai suoi genitori è stata fatta una richiesta particolare. Non solo quella di accompagnare il figlio all’auditorium, ma anche di restare tutto il tempo dello spettacolo perché non conoscendo il luogo vogliono l’assistenza di un famigliare per qualunque necessità».  I genitori del bambino, che frequenta la prima elementare, lavorano entrambi. Difficile adattarsi a questa richiesta. Il papà li accompagnerà e hanno chiesto a una baby sitter di restare le ore necessarie, ma trovano assurdo quanto successo e hanno deciso di rivolgersi all’associazione Carrozzine determinate di cui fanno parte per denunciare l’accaduto. «Una scuola – ha aggiunto Ferrante – quando organizza gite o eventi deve adottare comportamenti che non siano discriminatori. Questa è una discriminazione diretta come sancisce la legge, ed è inoltre una violazione deidiritti umani ribadita dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ma al di là degli articoli è umanamente inconcepibile che nel 2011 accadano queste cose. La scuola deve fare sopralluoghi prima, conoscere il posto dove andranno i ragazzi e garantire a tutti la possibilità di accedervi».  Sulla richiesta della presenza di un famigliare tutto il tempo Ferrante è chiaro: «È assurda, anche questo è un fattore discriminante. Tutti i bambini senza genitori, tranne uno. Questi episodi non devono accadere».

di Evelina Frisa

Fonte: ilcentro.gelocal.it

15/12/2011