I mezzi attrezzati per disabili in Emilia-Romagna sono il 30 per cento del totale, ancora troppo pochi secondo le associazioni. Gli sforzi della Regione, i numeri delle aziende di trasporto
BOLOGNA – In Emilia Romagna, attualmente, sono 3.282 gli autobus in circolazione. Poco più di un terzo è dotato di pedane elevatrici, scivoli che permettono ai disabili di salire e scendere dai mezzi. Troppo pochi, secondo molte associazioni, che chiedono un maggior impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti. Si tratta di Regione, province, comuni e aziende. Attualmente, in Emilia Romagna sono 6 le aziende di trasporto locale: la Start Romagna, che opera su tutto il territorio della Romagna (quindi nelle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna); la Tper per le province di Bologna e Ferrara (che gestisce anche il trasporto ferroviario regionale); 4 aziende per le altre province della regione. Tale eterogeneità rende ogni decisione particolarmente macchinosa. La spending review, poi, ha affossato definitivamente gli investimenti: i fondi dello Stato della Regione sono fondamentali per supplire alle difficoltà delle aziende, costrette la maggior parte delle volte a fare i conti con mezzi vecchi senza alloggiamenti per disabili né pedane elettriche. I nuovi 60 autobus immessi, invece, oltre che essere a metano per rispettare le norme green, prevedono elevatori supportati da sospensioni elettriche e non più idrauliche che rendono possibile la discesa direttamente sul manto stradale senza necessità di adeguare le pensiline alle fermate, con relativo risparmio delle amministrazioni. Il rinnovo del parco veicoli, però, non è una soluzione così immediata.
Start Romagna. La flotta di Start Romagna ha un’età media di 12 anni, ma il ricambio dei mezzi è complesso: "Non dipende solo dalla nostra volontà – spiegano dall’azienda – ma anche dai finanziamenti regionali. Start Romagna opera su tre provincie (Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna) e ci rapportiamo con soggetti sempre diversi. Di conseguenza, anche i contratti di servizio sono diversi: i tempi sono lunghi, le fermate abilitate ancora poche. Stiamo cercando di costruire un tavolo di lavoro per valutare dinamiche condivise". L’azienda nasce dalla fusione – nel gennaio del 2012 – di 3 aziende, il che fa sì che la flotta sia ancora più eterogenea. Per aiutare i disabili, Start Romagna suggerisce di contattare preventivamente il call center per organizzare al meglio gli spostamenti. "Inoltre, stiamo formando il personale per un’accoglienza sempre migliore dedicata ai disabili. Sul sito, è in costruzione una sezione specifica. In primis, però, abbiamo bisogno che la Regione indichi obiettivi chiari: è necessario remare tutti nella stessa direzione e ottimizzare le potenzialità".
Tper. Nel 2000, Tper disponeva di 9 mezzi attrezzati per disabili. Oggi, su 1011 la metà è idonea, e la percentuale cresce in area urbana. "Nel complesso, tra Bologna e Ferrara c’è una buona frequenza di corse con autobus attrezzati. A Ferrara, il 50% dei mezzi è attrezzato, 5 linee sono già completamente accessibili ai disabili. In caso di necessità, però, suggeriamo di contattare il call center indicando luogo di salita e di discesa per organizzare lo spostamento", spiega l’azienda. Tper sta lavorando anche con l’Unione Italiana Ciechi: sono state installate etichette Braille alle fermate con il numero della fermata. A quel punto, è possibile contattare il servizio Hello Bus e avere tutti dettagli sulla corsa. "Bologna è stata la prima in Italia, nel 2007, a introdurre autobus con posti per disabili e anche spazi per le carrozzine dei bambini, seguendo l’esempio di altre città europee – commentano da Tper – non possiamo non proseguire sulla retta via".
"Non basta rinnovare la flotta". Si calcola che nel triennio 2011/2013 il trasporto pubblico locale su gomma (quindi solo autobus, treni esclusi) sia costato 752 milioni di euro. Per supplire ai tagli, la Regione è intervenuta coprendo 180 milioni (50 nel 2011, 50 nel 2012 e 80 nel 2013) dei 752 totali: i dati sono di Damiano Zoffoli, consigliere regionale Pd: "Non basta rinnovare la flotta e sistemare le pensiline, bisogna anche informare: il disabile quando sale non sa se la fermata in cui scenderà sarà attrezzata: serve una mappa. Esiste già un servizio che riguarda gli orari, sarebbe sufficiente implementarlo. Così come andrebbe implementata anche l’informazione on line, integrandola con informazioni specifiche a riguardo".
Fonte: Superabile.it
16/08/2013