in questa settimana di ferragosto, mentre quelli che di noi possono, sono al mare, mentre tutti gli altri sono alle prese con le loro difficoltà quotidiane, sta succedendo quello che nessuno si sarebbe mai auspicato: il mondo che conosciamo sta finendo. Tutte quelle poche certezze e sicurezze che credevamo di avere stanno svanendo ad una ad una. La cosiddetta crisi economica internazionale sta distruggendo il mondo occidentale e, coloro che l’hanno causata, sono chiamati a porre i rimedi.
E quali rimedi pensate che pongono?
I più ingenui di voi penseranno che finalmente taglieranno i privilegi delle caste politiche, economiche, religiose; che finalmente si colpirà l’evasione fiscale e la grande economia della malavita; ERRORE. Hanno invece deciso di annullare il sociale. Cosa significa? Significa che con tutta probabilità ti toglieranno pensione di invalidità, assegno di accompagnamento, assistenza domiciliare, trasporto, e tutte quelle cose che, agli occhi dei nostri governanti sembrano privilegi.Caro disabile, ora stai scoprendo di essere non solo un privilegiato, ma anche un peso parassitario per la società. Con i fatti è quello che implicitamente ti dicono. Bisogna fare sacrifici e guarda caso, tra tutti gli italiani, solo tu sei uno sperperatore di risorse pubbliche, un affamatore della nazione. Per quelli che girano con gli yacth e che vedi sfrecciare davanti al tuo ombrellone, ammesso che tu abbia la fortuna di essere in un carnaio di spiaggia per la massa sudaticcia, c’è l’ennesimo regalo in previsione: tutti i soldi che hanno evaso e portato all’estero potranno essere condonati pagando una misera percentuale. Il 15% si affretta a strillare l’opposizione.
Ma cosa pensano questi “padroni” che ti toglieranno tutto? Forse credono che quando la famiglia di un “Down” o di uno “Psichico” non riceverà più l’accompagnamento se ne starà con le mani in mano? Forse pensano che quando la mamma in istituto per l’Alzheimer, in quanto titolare di una misera pensione di reversibilità del marito, spogliata dell’assegno di accompagnamento sarà rispedita a casa salvo integrazione della retta dal magro stipendio del figlio, farà la falicità di una famiglia che già non arriva a fine mese e che forse avrà a dicembre la scadenza del mutuo che non potrà pagare perchè la 13a mensilità è scomparsa? E sì, caro disabile, ma non solo tu, anche i tuoi famigliari, cosa aspettate? E non solo voi; gli operatori dei servizi sociali, i lavoratori delle cooperative, gli assistenti e le badanti, hanno consapevolezza che saranno a spasso? Forse non si rendono conto che sono pagati, tutti, con i soldi del sociale che, semplicemente non ci sono più.
Mentre i politici, i dirigenti, i funzionari, gli evasori, i malviventi, i religiosi, dal più alto livello al più basso istituzionale e sociale, continueranno a percepire i loro lauti introiti, anche parecchie decine di migliaia di euro mensili, in molti casi sarebbe bene definirli “stipendi di invalidità” visti i quozienti intellettuali ed intellettivi dei percettori e soprattutto viste le selezioni fatte per la carica, che passano dalla clientela alle lenzuola con molta indifferenza, brinderanno, naturalmente, rigorosamente con champagne, per averla scampata anche questa volta, e tu, caro disabile, “peso” per tutti e per la tua famiglia soprattutto, ti dibatterai nel dubbio di quale modalità di suicidio applicare per non aggravare ulteriormente la situazione delle persone a cui vuoi bene.
E NO! Caro disabile, vogliamo dargliela vinta? Tu puoi fare tanto; comincia a protestare con tutto e con tutti quelli che arrivano alla tua portata, comincia a farti sentire nel web, costringi i tuoi a portarti in piazza, organizza manifestazioni, urla la tua rabbia, partecipa in qualunque modo, tempesta di mail le caselle postali dei politici locali e nazionali, fai qualunque cosa, spiega ai “normali” che anche loro saranno colpiti indirettamente. Sappi che se non reagirai, tu e i tuoi famigliari, sarete seppelliti nella disperazione della solitudine priva di aiuti, nella fatica e nella indigenza del quotidiano. Sappi che non puoi più delegare agli altri, ma che è ora che, anche con le tue poche e scarse risorse, devi intervenitre direttamente, per te e per gli altri nella tua condizione. Noi, disabili di Pescara, scenderemo in piazza il 31 agosto, andremo dal ponte del mare alla prefettura con le nostre rimostranze per il prefetto. Quelli che possono venire hanno il dovere di farlo, quelli che sono lontani in altre città hanno il dovere di organizzare menifestazioni simili nelle loro città.
Lo slogan è “ATTENTI A METTERCI CON LE SPALLE AL MURO”.
Camillo Gelsumini
20/08/2011