Chiavi di casa per 6 ragazzi Down

Chiavi di casa per 6 ragazzi Down

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«Nell’assistenza alle persone affette dai disturbi dello spettro autistico è auspicabile quindi creare, sul territorio, una rete di sostegno e di servizi, completa ed accessibile, che coinvolga, oltre ai genitori, anche i nonni, gli amici, i terapeuti, gli educatori e gli operatori pastorali»: sono parole pronunciate di recente da Papa Francesco, ma che probabilmente non sono state ascoltato da coloro che nel Veneto hanno escluso dalle lezioni di catechismo un bimbo con autismo

«Tenetelo a casa e fategli fare qualche lavoretto da solo, vedremo cosa fare quando si avvicinerà l’ora dei sacramenti»: così pare sia stato detto ai genitori di un bimbo con autismo di Feltre (Belluno), allontanato dalle lezioni di catechismo, come hanno riportato vari organi d’informazione nei giorni scorsi.

Di fronte a tale notizia, tramite Sonia Zen, presidente della componente di essa nel Veneto, l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ha diffuso una nota in cui viene espresso «profondo rincrescimento per l’accaduto», ricordando anche che «l’esclusione di quel bambino è avvenuta proprio dopo che il 22 novembre scorso Papa Francesco aveva lanciato un accorato appello all’accoglienza, alla comprensione, alla vicinanza delle persone con autismo e alle loro famiglie, sottolineando tra l’altro come sia “auspicabile creare, sul territorio, una rete di sostegno e di servizi, completa ed accessibile, che coinvolga, oltre ai genitori, anche i nonni, gli amici, i terapeuti, gli educatori e gli operatori pastorali”» (in calce riprendiamo un ampio estratto del citato discorso di Papa Francesco).

«L’ANGSA – conclude la nota – desidera esprimere vicinanza ai genitori del bambino, gratitudine alle famiglie dei compagni, che in segno di protesta hanno astenuto i propri figli dalle lezioni e disapprovazione per quel sacerdote che non ha accolto con spirito evangelico il bambino con difficoltà, dimostrandosi sordo persino all’accorato appello del Santo Padre. Auspichiamo quindi che il bimbo possa ricominciare presto le lezioni di catechismo, magari con la collaborazione di un catechista volontario che lo aiuti concretamente, dando così alla famiglia la possibilità di sentirsi sostenuta in questo cammino verso i sacramenti».

Fonte: Superando.it

16/12/2014