Nuoto, vela, hockey, calcio a cinque, scherma e tennis tavolo: le associazioni di Pescara dove praticare le discipline
PESCARA. Sono circa 200 gli atleti disabili che svolgono sport a Pescara, dall’avviamento fino all’agonismo in società o associazioni collegate alle federazioni nazionali.
Quali sono le discipline che si possono praticare? A Pescara c’è un faro in questo delicato settore ed è Matteo Iacono, il presidente dell’associazione sportiva Orione che si occupa di disabili dal 1982.
E’ lui l’antesignano del legame tra sport e disabili in città, l’uomo che recita «in acqua siamo tutti uguali, disabili e normodotati» e sulla cui scia sono nate una serie di associazioni e società a cui oggi un disabile si può rivolgere se vuole iniziare a praticare sport. In questo periodo si stanno svolgendo le paralimpiadi di Londra e, a fare da guida alle discipline che si possono svolgere a Pescara, è Franco Zuccarini, il presidente del Comitato italiano paralimpico della regione (Cip), una sorta di Coni dedicato ai disabili. In città, sono otto gli sport che un disabile può intraprendere, «un numero più basso», spiega Zuccarini, «rispetto ad esempio alla Provincia di Chieti solo perché lì ci sono più società sportive rispetto a Pescara. Poi, dipende anche dalla richiesta: se nessun disabile, faccio un esempio, è interessato al golf difficilmente la struttura si attrezzerà ma se invece si forma un gruppetto si può rivolgere a noi e cerchiamo di fare qualcosa». Nuoto, calcio a cinque, tennis tavolo, tiro con l’arco, hockey, scherma, vela e arti marziali: sono queste le discipline che, in città, sono attrezzate per accogliere chi è affetto da disabilità fisiche, intellettive e relazionali.
Per il tennis tavolo ci si può rivolgere alla delegazione regionale presieduta da Fernando Lupone, mentre per il tiro con l’arco alla Fitarco di Marco Di Martino.
La piscina provinciale ospita i circa cento atleti dell’associazione sportiva Orione seguiti da una ventina di istruttori (di cui dieci disabili), mentre per chi è in carrozzina e vuole giocare a hockey c’è l’associazione Sconvolts di Andrea Faieta la cui sede è in via Pietro Nenni ma gli allenamenti si svolgono nel palazzetto Giovanni Paolo II. Complessivamente, gli iscritti sono una decina.
Il circolo scherma Flaiano avvicina i disabili in carrozzina alla scherma con gli allenamenti nella palestra del liceo scientifico Galilei in via Balilla e con la sede legale in via Vittoria Colonna.
Se le arti marziali si possono praticare a Francavilla, la società di calcio a cinque per disabili intellettivi e relazionali si allena al parco De Riseis mentre la vela, possibile anche per gli ipovedenti, si può praticare al circolo velico all’interno del porto.
Perché lo sport è importante per un disabile? Zuccarini ha scoperto questo mondo più di trent’anni fa quando è rimasto colpito, a Roma, da una gara di disabili.
Il presidente spiega che sono tanti i benefici che si possono ricavare dalla pratica di una disciplina sportiva. «Chi si trova su una sedia a rotelle e, ad esempio, gioca a pallacanestro non avrà problemi nella vita quotidiana. Quando incontrerà una barriera architettonica non ne sarà vinto, ma la supererà con un sorriso. Chi ha subìto un amputazione e ha una protesi, praticando sport, riuscirà a saltare, a correre. Questo per dire che praticare sport migliora la qualità della vita di un disabile».
Racconta il presidente regionale del Cip Zuccarini che chi vive disabilità intellettive o relazionali, come ad esempio chi è affetto da sindrome di down o da autismo, con l’ausilio dello sport riuscirà ad affermarsi.
Anche se a Pescara, per il momento, si possono praticare otto discipline il presidente del Comitato italiano paralimpico regionale non esita a spiegare di contattarlo o di scrivergli una email se qualcuno è interessato a praticare altri sport.
Fonte: Il Centro.it
06/09/2012